PALAZZO TE
Palazzo Te. Una delle esperienze più belle da fare a Mantova è sicuramente andare a vedere Palazzo Te.
Nel post in cui vi ho raccontato il mio viaggio a Mantova ho accennato al fatto che questo palazzo è in realtà uno dei più preziosi gioielli della città.
Ora è venuto il momento di spiegarvi perché è così straordinario e soprattutto cosa non dovete perdervi quando andrete a visitarlo.
Palazzo Te è un capolavoro architettonico collocato in una zona della città di Mantova che un tempo era circondata dalle acque del lago Paiolo.
Federico II Gonzaga commissiona la costruzione di questo edificio a Giulio Romano, uno dei più importanti architetti del tempo (ho raccontato la sua vita nel post Giulio Romano, Vita e opere), per realizzare un luogo di svago e di intrattenimento dei suoi ospiti.
I lavori iniziarono nel 1525 e durarono dieci anni, ma l’architetto non si limitò a progettare il Palazzo, disegnando nei minimi dettagli anche gli affreschi e le decorazioni di ogni ambiente.
Palazzo Te è uno dei più straordinari esempi di Villa rinascimentale, in cui si conservano alcuni dei capolavori dell’arte come la Sala dei Cavalli, la Camera di Amore e Psiche e la Sala dei Giganti.
Sala dei Cavalli
Questo ambiente era destinato all’accoglienza degli ospiti e alle cerimonie più importanti.
Il nome deriva dai ritratti, a grandezza naturale, dei cavalli di Federico II Gonzaga, affrescati nella parte inferiore delle pareti.
Due dei sei cavalli rappresentati sono indicati dal nome: Morel Favorito e Dario.
I Gonzaga allevavano i loro cavalli in una celebre scuderia e li consideravano l’omaggio più importante che si potesse fare ad un amico oppure ad un’ospite illustre.
Camera di Amore e Psiche
Questo è l’ambiente più sfarzoso di Palazzo Te, destinato agli ospiti più prestigiosi.
Gli affreschi che la decorano raccontano la storia tra Amore e Psiche, inoltre conserva l’iscrizione che ricorda i titoli (nobiliari) di Federico Gonzaga e il ruolo di Palazzo Te, luogo destinato al riposo del principe dopo le fatiche dell’attività di governo:
“HONESTO OCIO POST LABORES AD REPARANDAM VIRTUTEM QVETI CONSTRVI MANDAVIT”.
Camera dei Giganti
La sala racconta la vicenda della Caduta dei Giganti descritta da Ovidio.
Questa è la stanza più famosa e importante di Palazzo Te, perché viene rappresentata una scena di grande potenza e dove attraverso la pittura si crea un gioco ottico in cui lo spettatore si sente catapultato all’interno della scena.
In questa stanza il tempo, lo spazio, le pareti e il soffitto sembrano annullarsi, dando l’impressione di trovarsi all’interno di un racconto.
La scena a cui si assiste è quella della vendetta divina nei confronti dei Giganti, che tentano invano di conquistare l’Olimpo difeso furiosamente da Giove.
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