Il Polittico dell’Agnello Mistico, capolavoro dei fratelli Van Eyck completato nel 1432, è noto non solo per la sua straordinaria bellezza e complessità artistica ma anche per essere stato oggetto di numerose vicissitudini, tra cui furti e saccheggi. Particolarmente intrigante è il destino del pannello dei Giudici Giusti, scomparso nel 1934 dalla cattedrale di San Bavone a Ghent, Belgio.
Questo furto è uno dei più grandi misteri dell’arte e ha generato teorie e avviato ricerche che durano da decenni.
Il pannello dei Giudici Giusti rubato a Ghent
Nonostante le numerose indagini e la ricerca che ne è seguita, il pannello pannello dei Giudici Giusti rubato dal Polittico dell’Agnello Mistico a Ghent non è mai stato recuperato. Tuttavia, l’importanza del Polittico e il fascino che esercita sul pubblico hanno portato alla creazione di varie copie del pannello mancante nel corso degli anni.
Una delle più note è quella realizzata da Jef Van der Veken nel 1945, un restauratore che riprodusse il pannello dei Giudici Giusti basandosi su fotografie e studi dettagliati dell’opera originale. Questa copia è stata inserita nel polittico per colmare il vuoto lasciato dal pannello originale e si trova tuttora nella posizione che sarebbe stata occupata dall’opera eseguita dai fratelli Van Eyck.
FURTO E DESTINO DEL PANNELLO RUBATO
Di certo c’è solo il furto, avvenuto nell’aprile del 1934 e di cui si accorse il sagrestano della Cattedrale di San Bavone. Al posto del pannello pannello dei Giudici Giusti e di Giovanni Battista trovò un biglietto scritto in francese in cui c’era scritto:
Preso dalla Germania in conseguenza del Trattato di Versailles.
Qualche giorno più tardi, il 30 aprile, il vescovo di Ghent ricevette una richiesta di riscatto firmata con le lettere D.U.A. Fu allora avviata una trattativa e pagata la somma richiesta, un milione di franchi belgi, per avere indietro i pannelli ed evitare che la minaccia di distruggerli diventasse realtà.
In realtà però fu recuperato solo il pannello di Giovanni Battista e del pannello dei Giudici Giusti non si seppe più nulla.
Le ipotesi sul destino del pannello rubato sono numerose.
Alcune teorie suggeriscono che il furto sia stato commissionato da un collezionista privato, che ora possiede l’opera in segreto. Altri credono che il pannello possa essere stato distrutto o perduto durante gli eventi bellici della Seconda Guerra Mondiale.
Negli anni sono state segnalate presunti ritrovamenti del pannello, ma nessuna si è rivelata autentica.
La lettera anonima con indicazioni dettagliate sulla ipotetica ubicazione del pannello, conosciuta come “La Lettera 13”, ha aggiunto ulteriore mistero senza portare a una soluzione concreta.
Il mistero s’infittisce, però, con la misteriosa confessione dell’uomo d’affari Arsène Goedertier, che non aveva alcun legame apparente con il furto ma che confessò sul letto di morte di sapere dove si trovasse il pannello. Purtroppo non riuscì a dichiarare, prima della sua dipartita, dove si trovasse, ma nella sua casa furono ritrovati dei testi simili alle richieste di riscatto inviate.
LA COPIA DEL PANNELLO DEI GIUDICI GIUSTI AL POSTO DELL’ORIGINALE
Nonostante l’assenza dell’originale, il pannello dei Giudici Giusti continua a essere un argomento di grande interesse sia per gli studiosi che per il pubblico, simbolo della fragilità del patrimonio artistico e, allo stesso tempo, della passione umana per i misteri irrisolti. La speranza che un giorno possa essere ritrovato e restituito al posto che gli spetta nel Polittico mantiene viva l’attenzione su questa straordinaria opera d’arte, testimoniando il potere dell’arte di generare fascino e mistero attraverso i secoli.
Al posto dell’originale del pannello dei Giudici Giusti del Polittico dell’Agnello Mistico, scomparso nel 1934, si trova una copia realizzata dal restauratore belga Jef Van der Veken nel 1945. Questa copia fu commissionata per sostituire il pannello mancante e reintegrare visivamente il polittico nella sua completezza, cercando di mantenere l’integrità estetica dell’opera originale dei fratelli Van Eyck.
Van der Veken si basò su fotografie e studi dettagliati dell’opera per creare una riproduzione il più fedele possibile al pannello originale, utilizzando le tecniche pittoriche dell’epoca per emulare lo stile di Jan Van Eyck e di suo fratello Hubert. Questa copia è inserita nel polittico e si trova nella Cattedrale di San Bavone a Ghent, Belgio, occupando la posizione che sarebbe stata dell’originale, permettendo così ai visitatori di apprezzare il polittico in una forma che si avvicina all’aspetto originario concepito dai suoi creatori.