Piero della Francesca a Forlì
Piero della Francesca. Tra le mostre più attese del 2016 c’era sicuramente quella che vi avevo anticipato come il grande evento dei Musei di San Domenico a Forlì: Piero della Francesca. Indagine su un mito.
Come sempre le mostre organizzate dalla Fondazione Cassa dei Risparmio di Forlì, in collaborazione con l’amministrazione comunale, ha un titolo indicativo del programma. Fu così anche lo scorso anno per la spettacolare mostra dedicata a Boldini.
Se pensate di arrivare a Forlì per ammirare tutte, o in parte, le opere di Piero della Francesca vi sbagliate. Ma non per questo la mostra vi deluderà, al contrario sarà una scoperta.
L’espressione Indagine su un mito indica che questa mostra è la ricerca e l’analisi del fascino che Piero della Francesca ha suscitato su artisti di molte epoche e apparentemente diverse dalla sua.
Piero della Francesca. Il percorso della mostra a Forlì
Una mostra come questa non è mai stata realizzata, perché riunire le opere di Piero della Francesca è un’operazione complicata, dato che non sono molte e la maggior parte non sono trasportabili, come ad esempio il capolavoro la Madonna della Misericordia, esposta eccezionalmente per le festività natalizie 2016 a Milano.
Riuscire poi a proporre un confronto con i più grandi maestri del Rinascimento e della contemporaneità è operazione ancor più difficile.
Le opere di Piero della Francesca in mostra sono quattro e da queste parte la scoperta del loro ruolo centrale nella storia dell’arte, in grado di influenzare anche gli artisti del Novecento.
C’è infatti tutta una generazione di pittori, tra cui De Chirico, Carrà e fino all’americano Edward Hopper, che ha sempre considerato Piero un modello e un punto di riferimento.
In mostra ci sono circa 250 opere che si confrontano continuamente con il rigore delle composizioni di Piero della Francesca, con la sua perfezione geometrica, la pittura sospesa in uno spazio senza tempo e contenente simboli e misteri ancora da interpretare.
Ecco allora cosa potrete ammirare a Forlì, scoprendo che un filo rosso lega Piero della Francesca ad una lunga serie di artisti, che hanno trovato negli impassibili sguardi dei suoi personaggi e nei paesaggi quasi vuoti, il modo per dare un ordine al mondo e per descriverne la bellezza.
Dalle opere di Luca Signorelli, Beato Angelico, Perugino, passando per i Macchiaioli con Signorini e Silvestro Lega, finendo per ammirare le opere di Felice Casorati, Carrà, Hopper e Balthus.
La perfetta atmosfera eterna e senza tempo di Piero della Francesca è il mezzo per molte generazioni di artisti, ma soprattutto per quelli del Novecento, per dare voce alle inquietudini dell’uomo e rappresentare la sacralità nascosta nei gesti della vita quotidiana.
Alla mostra dedicherò una delle prossime mini-guide. Se non siete ancora iscritti fatelo ora per riceverla nella vostra casella di posta.
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INFO
Piero della Francesca. Indagine su un mito
Dal 13 febbraio al 26 giugno 2016
Musei San Domenico, Forlì
LINK
http://www.mostrefondazioneforli.it/
IMMAGINI
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grazie mille! sicuramente una mostra da vedere!
La mostra è quella che non ci si aspetta, ma è una vera indagine su Piero della Francesca e sul suo mito nel corso dei secoli.
Impegnativa, ma che ti lascerà tanti spunti.
sono molto interessata al parallelismo fra Piero e Hopper, artista che sto scoprendo ora (so che a breve dovrebbe esserci una mostra a palazzo Fava a Bologna).
Ho sempre considerato le opere di piero “senza tempo”, come se non ci fosse polvere nei suoi spazi. la luce senza dubbio mi sembra l’aspetto maggiormente intrigante del suo lavoro… come se fosse ultraterrenea piuttosto che realistica e questo mi attrae e al tempo stesso mi inquieta, come in Hopper. Cosa ne pensi?
In realtà la mostra vuole dimostrare che nel corso della storia dell’arte c’è una corrente stilistica e di pensiero che parte da Piero della Francesca e arriva al Novecento di Hopper e Balthus.
Sinceramente questa lettura mi ha un po’ spiazzata all’inizio, ma arrivata alla fine del percorso, davanti all’opera di Hopper ho capito dove volevano arrivare i curatori.
E’ stata una scoperta per me trovare un comune sentire in tanti artisti, che sono partiti da Piero della Francesca per rappresentare il mondo.
Gli edifici, le vedute urbane, l’atmosfera sospesa di Hopper è affine allo stile di Piero della Francesca.
In entrambi io ci trovo il silenzio e la contemplazione del mondo.
La mostra di Hopper a Bologna (Palazzo Fava) apre al pubblico a metà marzo 2016. Da vedere ! 😉
molto complesso…spero che la mini-guida possa aiutarmi a capire la corrente di pensiero in comune…
grazie mille per le puntualizzazioni