I PITTORI DI POMPEI IN MOSTRA A BOLOGNA
Una mostra che pone al centro le figure dei pictores, ovvero gli artisti, gli artigiani e i pittori di Pompei, che decorarono le case di Pompei, Ercolano e dell’area vesuviana.
A Bologna si fa luce sulle tecniche, gli strumenti, i colori e i modelli utilizzati dagli artisti che lavoravano in uno dei territori più vivaci e stimolanti dell’Impero romano.
L’importante patrimonio di immagini che gli artisti ci hanno lasciato, gli splendidi affreschi dai colori vivaci e le opere di grandi dimensioni che ancora oggi ci sorprendono, restituisce il riflesso dei gusti e dei valori di una società e di una committenza dalle diverse sensibilità e ancora tutta da scoprire.
I pittori di Pompei
Sono poche le informazioni giunte a noi sugli artisti e sui pittori di Pompei, autori delle straordinarie opere che sono state scoperte, e delle tante che certamente attendono di rivedere la luce. Quasi nessun nome ci è noto e molti sono gli studi che devono essere ancora compiuti per comprendere quali fossero i maestri più importanti e le botteghe più richieste.
Una Pompei segreta e che richiede approfondimenti, studi e soprattutto di portare alla luce i nomi di questi artisti straordinari.
Grazie alle numerose testimonianze pittoriche conservate dopo l’eruzione avvenuta nel 79 d.C. e portate alla luce dalle grandi campagne di scavi borbonici nel Settecento, le cittadine vesuviane costituiscono un osservatorio privilegiato per comprendere meglio l’organizzazione interna e l’operato delle officine pittoriche.
La mostra di Bologna, dal titolo emblematico I Pittori di Pompei, per la prima volta accende i riflettori su un corpus di straordinario di opere e di esempi di pittura romana.
Si tratta di opere provenienti da quelle domus famose per la bellezza delle loro decorazioni parietali, dalle quali spesso assumono anche il nome con cui sono conosciute.
Le domus ad esempio del Poeta Tragico, dell’Amore punito a Pompei e dei Papiri a Ercolano sono tra le più celebri e ci permettono di iniziare a capire quali fossero gli stili e i soggetti più in voga. Si tratta d’altronde delle decorazioni contenute nelle ville più visitate di Pompei e di Ercolano.
Osservando queste opere infatti è possibili comprendere come alcuni artisti e pittori di Pompei sapessero usare in modo originale i modelli decorativi del tempo, individuando così dei maestri oppure dei talenti che hanno realizzato più di una decorazione e in domus diverse.
La mostra di Bologna, inoltre, offre la possibilità di osservare quali fossero le mode e gli stili in diverse epoche, ma permette anche di immaginare il committente alle prese con la scelta di inserire nella propria domus una decorazione che potesse inserirsi in un determinato luogo della casa e avesse la funzione di accogliere il visitatore e suscitare stupore o timore.
Un’occasione da cogliere per chi ha già avuto occasione di visitare Pompei ma anche per chi non ha ancora avuto modo di ammirare queste opere in loco.
L’esposizione non dimentica di soffermare l’attenzione sugli strumenti tecnici di progettazione ed esecuzione del lavoro: colori, squadre, compassi, fili a piombo, disegni preparatori, reperti originali ritrovati nel corso degli scavi pompeiani, comprese coppe ancora ripiene di colori risalenti a duemila anni fa. E, ancora, triclini, lucerne, brocche, vasi, riaffiorati negli scavi e raffigurati proprio negli affreschi in mostra, con i quali dialogavano nello spazio.
La mostra propone la ricostruzione di interi ambienti pompeiani come quelli della Casa di Giasone e, ancora di più della straordinaria domus di Meleagro con i suoi grandi affreschi con rilievi a stucco, per raccontare il rapporto tra spazio e decorazione, frutto della condivisione di scelte e di messaggi da trasmettere, tra i pictores e i loro committenti.
INFORMAZIONI SULLA MOSTRA I PITTORI DI POMPEI
Se nel mondo della Grecia classica i pittori erano considerati “proprietà dell’universo“, come ricorda Plinio il Vecchio, al tempo dei romani, i pictores erano visti come abili artigiani, e solo alcuni di loro conquistarono, per la qualità e la raffinatezza delle loro creazioni, il ruolo di artisti.
E la loro arte, da mestiere riservato alle classi sociali marginali (schiavi o liberti) diventa arte che qualifica chi la pratica.
I PITTORI DI POMPEI
A cura di Mario Grimaldi
Museo Civico Archeologico, Bologna
23 settembre 2022 – 19 Marzo 2023
Orario di apertura:
Tutti i giorni esclusi i martedì non festivi
lunedì, mercoledì, giovedì, venerdì 10-19
sabato, domenica, festivi infrasettimanali 10-20
ultimo ingresso un’ora prima della chiusura
Aperture straordinarie
24 dicembre 2022 10-14
26 dicembre 2022 10-20
31 dicembre 2022 10-14
1 gennaio 2023 12-20
6 gennaio 2023 10-20
Biglietti:
Intero open € 16
Intero € 14
Ridotto € 12
visitatori dai 18 ai 25 anni; famiglie composte da 1 o 2 adulti + bambini dai 6 ai 17 anni (utilizzabile insieme a Ridotto Giovani); portatori di handicap; docenti e gruppi di adulti di minimo 15 persone e fino ad un massimo di 25 persone (tolleranza fino a 29)
Ridotto speciale € 10
visitatori con convenzioni speciali e possessori biglietto Museo Civico Archeologico
Ridotto € 5
scuole; giovani dai 6 fino ai 17 anni; studenti universitari ogni mercoledì dalle 14.30 fino a chiusura mostra previa esibizione del tesserino universitario (N.B. non viene applicato costo di prevendita su questi biglietti)
Gratuito
persone con disabilità e loro accompagnatore; alunni con disabilità in gruppo scolastico; giornalisti accreditati; bambini da 0 a 5 anni; guide turistiche; soci ICOM
Grazie alla collaborazione tra il Servizio Educativo del Museo Civico Archeologico di Bologna e ASTER srl Archeologia Storia e Territorio è disponibile una ricca offerta di attività didattico-educative per le scuole di ogni ordine e grado e per il pubblico adulto.
Mostra promossa da Comune di Bologna con Museo Archeologico Nazionale di Napoli.
Prodotta da MondoMostre.
Accompagna la mostra il catalogo pubblicato da MondoMostre contenente saggi tematici di Maria Lucia Giacco; Paola Giovetti, Federica Guidi, Marinella Marchesi; Mario Grimaldi; Hilary Becker; Giuseppe Sassatelli; Hariclia Brecoulaki; John R. Clarke; Irene Bragantini; Erc M. Moormann; Agnes Allroggen-Bedel; Umberto Pappalardo; Rosaria Ciardiello; Paola D’Alconzo.