Rissa in galleria di Umberto Boccioni
“Tutto si muove, tutto corre, tutto volge rapido, Una figura non è mai stabile davanti a noi, ma appare e scompare incessantemente”.
Questa frase si trova nel Manifesto dei pittori futuristi del 1910 cui Umberto Boccioni collaborò per la stesura e che è il testo di riferimento per comprendere tutto il suo lavoro.
Boccioni, infatti, ha impresso nelle sue tele il movimento e il fermento della vita e delle emozioni della modernità e nell’opera che vi propongo oggi, intitolata Rissa in Galleria, rappresenta tutta l’energia e il movimento di un tafferuglio davanti all’ingresso di un Caffè di Milano.
Milano è la città che meglio si adatta a fare da sfondo alle immagini futuriste di Boccioni e in quest’opera l’artista per la prima volta usa il colore per esprimere la vivacità e l’energia di una rissa che si svolge sotto le luci artificiali della Galleria Vittorio Emanuele II di Milano.
Quando Boccioni dipinge Rissa in Galleria, tra il 1910 e il 1911, era appena tornato da Parigi e la Milano in cui si trova a vivere è dinamica e sta rapidamente diventando una città moderna, produttiva dal punto di vista industriale ed efficiente per gli scambi commerciali.
Il dipinto è la descrizione di un vero e proprio tafferuglio, nato chissà per quali motivi, all’interno di uno dei monumenti simbolo della Milano moderna: la Galleria.
Milano ai primi del Novecento sta vivendo un momento di passaggio importante, perchè da città di provincia sta diventando la capitale economica d’Italia.
Boccioni è affascinato da questo cambiamento, lo vuole descrivere e raccontare attraverso una pittura in cui l’uso dei colori giocano un ruolo fondamentale, poiché possono dare alla scena il dinamismo necessario.
Questa è una delle prime opere in cui Umberto Boccioni sperimenta la tecnica puntinista elaborata da George Seurat, come vi avevo raccontato nel post in cui vi ho descritto l’opera Domenica a Port-en-Bessin proprio di Seurat.
Rissa in Galleria è basata su un movimento circolare di tutte le figure coinvolte nella zuffa e che spingono il nostro sguardo a osservare il punto centrale in cui due forme indefinite (una verde e l’altra blu) sembrano essere il centro di tutto e i veri protagonisti della mischia.
I colori sono accesi e solo accostati, proprio come nella tecnica del Pointillisme, dando a tutta la sensazione che la folla sia in movimento.
Boccioni qui non esprime solo il gesto fisico, ma la tensione di un momento in cui si alternano momenti di paura, euforia, violenza, e tutte le emozioni che una città moderna può offrire.
Rissa in Galleria fu donata alla Pinacoteca di Brera di Milano nel 1976.