SALVATOR MUNDI: RECORD D’ASTA PER L’OPERA ATTRIBUITA A LEONARDO DA VINCI
Il Salvator Mundi, attribuito a Leonardo Da Vinci, è stato battuto all’asta da Christie’s il 15 novembre 2017 per la cifra record di 450,3 milioni di dollari.
Questa è un record assoluto, mai un’opera d’arte ha raggiunto questa cifra e il suo nuovo e ricchissimo proprietario resta ovviamente misterioso.
Il Salvator Mundi è un dipinto che ha vissuto vicende complicate che ti racconto in questo post e che ti faranno capire perché sono stati in molti a volerla, tanto da far alzare il prezzo che era partito da una base d’asta di 75 milioni di dollari!
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Il Salvator Mundi è stato attribuito a Leonardo solo nel 2011, in occasione della mostra alla National Gallery di Londra “Leonardo da Vinci: Painter at the Court of Milan”.
Sembra che Leonardo avesse realizzato l’opera a Milano nel 1499 e in alcuni fogli, conservati a Windsor, sarebbero riconoscibili gli studi preparatori.
In realtà si conosceva l’opera dal 1650 grazie a un’incisione eseguita dall’artista Wenceslaus Hollar, un po’ come la “Crocifissione per Vittoria Colonna” un’altra opera di Leonardo di cui esistono molte copie e qualche opera considerata originale.
Trattandosi di Leonardo, il mistero e l’enigma vanno sempre a braccetto con la sua genialità 😉
Trattandosi di Leonardo, il mistero e l’enigma vanno sempre a braccetto con la sua genialità 😉
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Lo studioso Luca Syson ha ipotizzato che Leonardo avesse realizzato il dipinto per la famiglia reale francese e che poi fosse stato portato in Inghilterra nel 1625 dalla Regina Enrichetta Maria di Borbone sposa di Re Carlo I.
L’ipotesi si basa sul fatto che il dipinto è registrato nell’inventario della collezione reale ma a partire dal 1763 scompare da qualsiasi documento e le tracce del dipinto si perdono.
L’ipotesi si basa sul fatto che il dipinto è registrato nell’inventario della collezione reale ma a partire dal 1763 scompare da qualsiasi documento e le tracce del dipinto si perdono.
Improvvisamente però, nel 1900, Sir Charles Robinson acquista Salvator Mundi come opera di Bernardino Luini, seguace di Leonardo.
Il quadro allora ricompare in una vendita all’asta nel 1958 dove viene acquistato per 45 sterline e poi scompare di nuovo per cinquant’anni, finché nel 2005 ritorna sul mercato.
Nel 2007 è iniziato un restauro sull’opera che ha permesso ad un gruppo di studiosi di fama mondiale l’attribuzione del Salvator Mundi a Leonardo da Vinci.
Elenco solo alcuni di questi studiosi: Mina Gregori (Università di Firenze), Sir Nicholas Penny (National Gallery of Art, Washington, DC, e direttore della National Gallery di Londra). Carmen Brambach, Andrea Bayer, Keith Christiansen, Everett Fahy e Michael Gallagher (tutti del Metropolitan Museum of Art).
Solo la Brambach non attribuisce l’opera a Leonardo ma a un artista della sua bottega, ovvero a Giovanni Boltraffio.
Chiunque sia il misterioso e ricchissimo nuovo proprietario del «Salvator Mundi» si è aggiudicato non solo un’opera quasi certamente di Leonardo ma anche una tavola con una storia affascinante.
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