San Giorgio e la Principessa di Pisanello: analisi di un capolavoro

Pisanello San Giorgio e la Principessa

Nel cuore di Verona, nella meravigliosa Cappella Pellegrini della chiesa di Sant’Anastasia, si trova un capolavoro che ha attraversato i secoli con la sua bellezza e il suo significato simbolico: San Giorgio e la Principessa di Pisanello. Realizzato tra il 1433 e il 1438, questo affresco non è solo una straordinaria opera d’arte, ma anche un prezioso documento storico e culturale.

Ispirato alla “Leggenda aurea” di Jacopo da Varazze, Pisanello ci racconta, attraverso dettagli minuziosi e un’abilità tecnica senza pari, la storia del coraggioso di San Giorgio e del suo scontro con il drago per salvare la principessa. Ma cosa si nasconde dietro questa narrazione epica?
Quali messaggi politici e simbolici voleva trasmettere l’artista? In questo post ti porto alla scoperta dell’affresco di Pisanello, analizzando i dettagli e scoprendo il significato profondo di quest’opera straordinaria.

SAN GIORGIO E LA PRINCIPESSA DI PISANELLO

San Giorgio e la Principessa Pisanello

San Giorgio e la principessa è considerato il capolavoro di Pisanello.
Collocato nella parte destra della parete che sovrasta l’arco d’ingresso alla Cappella Pellegrini in Sant’Anastasia a Verona, è ispirato al racconto contenuto nella “Leggenda aurea” di Jacopo da Varazze.

ANALISI E DESCRIZIONE DI SAN GIORGIO E LA PRINCIPESSA DI PISANELLO

L’affresco raffigura San Giorgio mentre sta per salire a cavallo per andare ad uccidere il drago, cui la principessa è destinata.
Pisanello rappresenta il santo come un cavaliere, ovvero un eroe armato e pronto a partire per compiere la sua missione. San Giorgio tiene la mano sull’arcione, mentre un piede è già nella staffa e lo sguardo è rivolto alla barca che dovrà trasportarlo sulle acque dello stagno in cui il drago dimora.

La principessa viene descritta da Pisanello di profilo e con indosso abiti raffinati, collocata tra due cavalli, uno bianco e uno scuro, che possiamo ammirare l’uno da dietro e l’altro di fronte.
In primo piano c’è anche un levriero che, come i due cavalli, è il risultato di un enorme quantità di schizzi, prove e disegni che Pisanello ha realizzato.

Celebre è infatti la produzione grafica di Pisanello, che ha il merito di aver concepito il disegno come un genere a sé e che lui utilizzava per compiere studi e analisi anatomiche per portare a compimento le sue opere.

Le preziose decorazioni che possiamo ammirare sulle architetture ma anche sugli abiti dei vari personaggi ci ricordano che l’intera opera appartiene alla tradizione medievale del racconto cortese. In questo caso l’affresco di Pisanello è forse utilizzato per trasmettere un messaggio politico e allude alla minaccia turca nei confronti dell’Impero Romano d’Oriente.

Seguendo questa lettura simbolica del San Giorgio e la principessa di Pisanello appare chiaro che secondo l’artista serve un eroe come San Giorgio, simbolo della chiesa cristiana, per salvare Costantinopoli (la principessa) dalla minaccia turca (il drago).
La caduta dell’Impero Romano d’Oriente avverrà solo una ventina d’anni dopo la realizzazione di questo affresco, nel 1453.

San Giorgio e la Principessa di Pisanello

L’affresco “San Giorgio e la Principessa” di Pisanello non è solo un’opera d’arte di straordinaria bellezza, ma anche un potente simbolo storico e culturale.
La Cappella Pellegrini a Verona custodisce quindi non solo un’opera d’arte, ma una testimonianza della storia e dell’arte nel Quattrocento. Visitare questo luogo e ammirare l’affresco di Pisanello permette di fare un viaggio nel tempo, riscoprendo valori, paure e aspirazioni di un’epoca lontana ma ancora capace di parlare al nostro presente.

San Giorgio e la Principessa di Pisanello rimane un’opera che continua ad affascinare e a ispirare, ricordandoci l’importanza dell’arte come mezzo di espressione e riflessione sulle grandi questioni dell’umanità. Un capolavoro che merita di essere conosciuto e apprezzato, non solo per la sua bellezza, ma anche per il suo profondo significato storico e simbolico.

Condividi su

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *