VITA DI CARAVAGGIO: 5 COSE DA SAPERE SU MICHELANGELO MERISI
La vita di Caravaggio, ovvero Michelangelo Merisi, è avventurosa come romanzo, dove la meraviglia che suscitano le sue opere si mescola con i misteri della sua vita violenta e fatta di eccessi.
“Quando non c’è energia non c’è colore, non c’è forma, non c’è vita” – Michelangelo Merisi, detto Caravaggio.
Caravaggio rompe gli schemi, dipinge direttamente sulla tela senza disegnare, utilizza come modelli la gente di strada, sfrutta il potere della luce e del chiaro-scuro per impostare le sue composizioni.
Impossibile non amare almeno un’opera di Caravaggio.
La mia opera preferita è la Vocazione di San Matteo ad esempio, e la vostra? Scrivetemelo nei commenti.
Ecco le 5 cose da sapere sull’intensa vita di Caravaggio.
CHI ERA CARAVAGGIO: 5 COSE DA SAPERE PER CAPIRE PERCHE’ CARAVAGGIO E’ CONSIDERATO UN ARTISTA MALEDETTO
La vita di Caravaggio è quella di un artista, di un assassino, di un uomo che sapeva dividersi tra il raffinato mondo del collezionismo e i sobborghi di una città che ospitava criminali di ogni tipo.
1 – DOVE E’ NATO CARAVAGGIO
Michelangelo Merisi è nato nel 1571 a Milano ma tutti lo conoscono con il nome di Caravaggio, che è in realtà il paese d’origine dei genitori.
Nel 1577, a causa di una epidemia di peste, la famiglia Merisi scappa da Milano e torna proprio a Caravaggio, dove il padre dell’artista morì.
2 – CARAVAGGIO A ROMA
La vita di Caravaggio subisce una svolta nel 1584, quando torna a Milano, all’età di 13 anni e diventa allievo dell’artista manierista Simone Perterzano.
Nel 1592 si trasferisce a Roma e tenta di emergere come artista, ma contemporaneamente vive una vita di assoluta povertà, frequentando i sobborghi più malfamati della città.
Diventa uno degli artisti protetti dal potente e raffinato cardinale del Monte, che gli procurerà incarichi importanti, tra cui a “Vocazione di San Matteo” per la chiesa di San Luigi dei Francesi e la “Canestra di Frutta”, considerata la prima “natura morta” dell’arte italiana.
3 – PERCHE’ CARAVAGGIO E’ CONSIDERATO UN PITTORE MALEDETTO
Le caratteristiche della pittura di Caravaggio sono il realismo dei soggetti e un uso della luce che esaspera le emozioni.
“La Morte della Vergine” fu considerata da subito un’opera troppo vicina alla realtà e la Vergine molto più simile ad una donna dei bassofondi che alla Madre di Cristo.
Contemporaneamente ai grandi capolavori, la vita di Caravaggio continua ad essere complicarsi: viene arrestato per possesso d’armi, condannato per aver insultato le guardie cittadine, accusato di aver lanciato addosso ad un garzone d’osteria un piatto di carciofi, ricercato per aver ferito gravemente un notaio.
Tutto questo ha contribuito alla sua fama di pittore maledetto, in cui genio e sregolatezza sono fusi.
4 – CARAVAGGIO A NAPOLI E MALTA
Nel 1606 Caravaggio uccide, nel corso di una rissa, Ranuccio Tommasoni.
L’artista è costretto a fuggire da Roma e trova rifugio prima a Napoli e poi a Malta, dove nel 1608 entra a far parte dell’Ordine dei Cavalieri di San Giovanni.
Tuttavia, Caravaggio sembra non riuscire a sfuggire al proprio destino e viene coinvolto in un’altra rissa ferendo un membro dell’Ordine.
Fugge di nuovo e si reca in Sicilia e poi di nuovo a Napoli, in cerca di protezione, ma i sicari dell’uomo ferito a Malta lo raggiungono e lo feriscono.
Dipinge in questo periodo “Davide con la testa di Golia” (1609-1610), dove Golia in realtà è l’autoritratto di Caravaggio.
5 – QUANDO MUORE CARAVAGGIO
Nell’ultimo ed estremo tentativo di ottenere grazia da parte del Papa e vedere annullata la sua condanna a morte, intraprende un viaggio a Roma che però non riuscirà a raggiungere.
Caravaggio muore, a soli 38 anni, a Porto Ercole nel 1610.
LEGGI ANCHE: descrizione della Crocifissione di San Pietro di Caravaggio.
Gentili Sig.ri,
mi chiamo Luca Tullini e sono da tanti anni appassionato alla vita ed alle opere di Caravaggio, ed avrei bisogno di porre una domanda (è forse più una curiosità) a chi è studioso e preparato sui quadri di Michelangelo Merisi:
Poco tempo fa ho visto il film “I due papi” del regista brasiliano Fernando Meirelles, e durante una scena, ripresa in occasione dell’incontro di Papa Bergoglio con Papa Ratzinger nelle stanze, di Castel Gandolfo, si vede velocemente un particolare del quadro “la Madonna dei Palafrenieri”, e precisamente la parte inferiore di questo quadro, con il piede di Gesù, che con l’aiuto del piede della Madonna, schiaccia il serpente.
Io ho sempre saputo che questo quadro è posizionato nella Galleria Borghese a Roma (purtroppo non ho mai avuto modo di visionarla dal vivo), e non a Castel Gandolfo.
Sicuramente mi sono sbagliato…ma sono quasi sicuro che si tratti di quel quadro, quindi vorrei chiedervi se per caso a Castel Gandolfo esiste una copia della Madonna dei Palafrenieri, di cui non ne ero a conoscenza.
Non possiedo Netflix o Sky e quindi non mi è possibile visionare nuovamente questo film (dovrei attendere l’uscita in DVD…), perciò ho fatto una ricerca su internet di un blog o sito che parlasse di Caravaggio, ed ho trovato il vostro, che mi sembra molto ben strutturato e ben fatto, di facile fruizione.
Mi scuso in anticipo se vi farò perdere del tempo per nulla, e con l’occasione porgo i miei migliori saluti.
luca tullini
Via Prato Nuovo 4
40065 Pianoro (BO)
Is there a publication about the psyche of Caravaggio from the present or past out there. I saw in Germany a beautiful documentary about two years ago, about his life and life’s struggles, that I thought someone may have written a defence and a psychological approach to his ways.. Not everyone who lost their parents is psychologically stable… Though it may just be out of this inner turmoil of Caravaggio, that he had the courage and talent to “see” the world with different eyes than the brave mainstream obedient citizen.
Interesting. I found this interesting article in The Guardian on Caravaggio, who was a man with a decidedly uneasy personality.
https://www.theguardian.com/books/2001/jan/06/books.guardianreview3
Caravaggio was the most talent painter ever lived was a jenius
Yes 🙂