Quando mi capita di passare per Vicenza, cerco di trovare sempre un momento per andare a vedere “La Rotonda” di Palladio, anche solo per ammirarla dall’esterno e godere del paesaggio che le sta intorno.
Si tratta di una delle Ville Venete più importanti realizzate da Andrea Palladio e sicuramente la più famosa.
La costruzione della Rotonda inizia nel 1566 su commissione di Paolo Almerico e fu completata dai fratelli Capra, che acquistarono l’edificio nel 1591.
“La Rotonda” è la villa più famosa del Palladio e il più famoso e imitato tra gli edifici della storia dell’architettura dell’epoca moderna.
La Villa sorge su un colle alle porte di Vicenza e si presenta come fosse un tempio romano.
Si nota chiaramente che la pianta dell’edificio è costituita da un cubo centrale sormontato da una cupola, mentre le quattro facciate uguali possiedono una facciata a fronte di tempio con sei colonne ioniche, ai quali si accede da ampie scalinate.
DESCRIZIONE DELLA ROTONDA DI PALLADIO
La struttura della Villa è ispirata al Pantheon di Roma e per questo è diventata una delle più famose realizzazioni architettoniche, diventando fonte di ispirazione per migliaia di edifici nei secoli successivi.
Sotto la cupola si trova la sala centrale dalla forma rotonda, che da il nome alla Villa e da cui partono quattro corridoi. Gli ambienti interni sono abbelliti con statue e stucchi, riccamente affrescati in due momenti diversi.
Nel Cinquecento da Anselmo Canera e Alessandro Maganza, nel Settecento dall’artista francese Louis Dorigny.
Il committente di Palladio era il prelato Paolo Almerico che, essendo celibe, desiderava un piccolo palazzo con funzioni di rappresentanza, ma anche un luogo di meditazione e studio. A questo è dovuta la posizione isolata dell’edificio ma adiacente alla città di Vicenza, raggiungibile facilmente. La sua struttura, inoltre, tanto simile ad un tempio e priva di edifici che riconducano ad una qualsiasi attività agricola denotano la funzione della Villa come residenza suburbana.
La barchessa, staccata dalla Villa, fu aggiunta successivamente.
GLI OSPITI E IL SUCCESSO DELLA ROTONDA DI PALLADIO
Goethe visitò più volte la villa e scrisse che Palladio aveva reso un tempio greco adatto ad abitarvi e in un certo senso “La Rotonda” è un progetto unico nella produzione del tempo.
Molte nobili famiglie veneziane, tra il 1530 e il 1560, decisero di realizzare delle residenze nelle loro proprietà in campagna per condurre per un certo periodo dell’anno una vita più vicina alle importanti città della terraferma e per gestire da vicino le attività nelle loro aziende agricole. Palladio venne chiamato a progettare molti di questi edifici, poichè era in grado di rispondere alle esigenze dei committenti che chiedevano edifici con una struttura architettonica classica, ma che fossero anche funzionali allo svolgimento delle attività agricole.
Palladio, quindi, recupera elementi che derivano dai templi dell’antica Roma unendoli ad elementi, come portici e arcate, per rispondere alle esigenze economiche della Villa, ma non per “La Rotonda”, che era destinata a diventare il buen ritiro nella città di natale di un prelato che aveva vissuto molti anni a Roma al servizio dei papi Pio IV e Pio V.
Andrea Palladio e il proprietario Paolo Almerico non videro il completamento dell’edificio, nonostante fosse abitabile alla data del 1569.
Palladio morì nel 1580 e fu Vincenzo Scamozzi, il suo allievo e collaboratore, ad eseguire i lavori di completamento del corpo centrale e della cupola.
Almerico morì nel 1589 e la Villa fu venduta due anni dopo dagli eredi ai fratelli Odorico e Mario Capra, che portarono a compimento il progetto con la decorazione interna.
La villa appartiene dal giugno 1912 alla famiglia Valmarana e la Fondazione “la Rotonda” ne cura i continui interventi manutentivi.
Dal 1994 Villa Almerico Capra Valmarana detta “La Rotonda” fa parte del Patrimonio mondiale dell’Unesco.
LA ROTONDA DI PALLADIO E L’AMERICA
La Rotonda di Palladio ha da sempre affascinato architetti e non solo, diventando un modello per molte residenze sparse in tutto il mondo.
La più famosa di queste abitazioni è la Casa Bianca di Washington, dove risiede il Presidente degli Stati Uniti con la sua famiglia.
Ma se si osserva attentamente anche uno dei film culto della storia del cinema americano ci si accorge che la Villa di Rossella O’Hara, in “Via col Vento” è una copia della Rotonda di Palladio.
Fu il terzo presidente degli Stati Uniti, Thomas Jefferson, a inserire nella progettazione degli edifici americano lo stile di Palladio.
Ecco perchè l’architettura americana è ispirata a quella palladiana e, quindi, dai Campus universitari alla Borsa di Wall Street, sembra di riconoscere ovunque le idee rinascimentali di Andrea Palladio.
C’è un legame profondo tra i simboli dell’architettura dell’America e Palladio, tanto forte e intenso che nel 2011 l’architetto italiano è stato nominato “Il padre dell’architettura americana”.
Un altro percorso molto interessante dedicato a Palladio che vi consiglio vivamente di intraprendere si trova nei dintorni di Treviso e ne parlo nel mio post Treviso, cosa vedere: alla scoperta di Treviso e dintorni.
INFO
Villa La Rotonda
Via della Rotonda, 45 – 36100 Vicenza VI, Italia
LINK
Villa La Rotonda – https://www.villalarotonda.it/it/homepage.htm
Bellissima ! Bello oltre le parole!
Vale un viaggio a Vicenza 😉
Tank you !
The german poet Goethe visited 1786 La Rotonda: “Today I visited the splendid building which stands on a pleasant elevation about half a league from the town, and is called the “Rotonda.” It is a quadrangular building, enclosing a circular hall, lighted from the top. On all the four sides you ascend a broad flight of steps, and always come to a vestibule, which is formed of six Corinthian columns. Probably the luxury of architecture was never carried to so high a point. The space occupied by the steps and vestibules is much larger than that occupied by the house itself, for every one of the sides is as grand and pleasing as the front of a temple. With respect to the inside, it may be called habitable, but not comfortable. The hall is of the finest proportions, and so are the chambers; but they would hardly suffice for the actual wants of any genteel family in a summer residence. On the other hand, it presents a most beautiful appearance as it is viewed on every side throughout the district. The variety which is produced by the principal mass, as, together with the projecting columns, it is gradually brought before the eyes of the spectator who walks round it, is very great; and the purpose of the owner, who wished to leave a large trust-estate and at the same time a visible monument of his wealth, is completely obtained. And, while the building appears in all its magnificence when viewed from any spot in the district, it also forms the point of view for a most agreeable prospect. You may see the Bachiglione flowing along, and taking vessels down from Verona to the Brenta…”