Leon Battista Alberti, una delle figure più poliedriche del Rinascimento italiano, è stato un pioniere dell’architettura, dell’arte e della letteratura. Nato a Genova nel 1404 e cresciuto in una famiglia fiorentina, Alberti ha vissuto e lavorato in diverse città italiane, tra cui Roma, Firenze, Rimini e Mantova. La sua carriera è un esempio straordinario di uomo del Rinascimento che, applicandosi a diverse discipline, ha creato opere che sfidano il tempo.
LEON BATTISTA ALBERTI E L’ARCHITETTURA RINASCIMENTALE
La vita di Leon Battista Alberti si svolge in varie città, soprattutto tra Roma, Firenze, Rimini, Mantova, dove l’artista soggiorna per motivi di studio e di lavoro, sviluppando le proprie conoscenze in ambito architettonico, letterario, poetico, matematico e astronomico.
Leon Battista Alberti nasce a Genova nel 1404, dei genitori fiorentini. Studia a Venezia, a Padova e Bologna e intraprende la carriera e ecclesiastica che gli permette di trasferirsi a Roma e di approfondire lo studio dell’arte e della cultura classica.
LEON BATTISTA ALBERTI A FIRENZE
Dal 1434 Leon Battista Alberti si stabilisce a Firenze e qui comincia la sua attività di trattatista e architetto, che nel corso degli anni lo vedrà attivo in diverse città. A Firenze entra a far parte dell’ambiente colto di matematici e diamanti delle arti come i Medici, immergendosi nel cuore della cultura umanistica, inoltre alla possibilità di frequentare i maggiori artisti del tempo, tra cui Paolo Uccello, autore della Battaglia di San Romano, Luca della Robbia, Donatello, Ghiberti, famoso per la Porta del Paradiso, e Brunelleschi, autore della celebre Cupola di Santa Maria del Fiore.
Con degli amici del genere le discussioni erano certamente una continua ispirazione e Leon Battista Alberti dedica proprio all’amico a Brunelleschi il suo “De Pictura”, che fa parte del gruppo dei suoi principali trattati di ambito artistico.
LE OPERE LETTERARIE ED I TRATTATI DI LEON BATTISTA ALBERTI
Leon Battista Alberti è stato un artista ma anche altro e infatti fu autore di testi letterari di vario tipo ed è grazie alla lettura delle pagine delle sue opere letterarie possiamo comprendere il suo pensiero. Infatti, se leggiamo il suo “Momus” ci troviamo davanti a un testo satirico (composto intorno al 1450) intriso di pessimismo nei riguardi nella natura umana. L’uomo descritto da Leon Battista Alberti non è l’artefice del proprio destino, come predicavano i principali umanisti del tempo, ma un traditore e un essere falso, dotato di una maschera che non toglie mai.
In un certo senso Leon Battista Alberti ci restituisce un lato segreto della cultura del Rinascimento e in fondo anche grazie ai suoi trattati possiamo comprendere la forza pionieristica di questo artista, che inaugura un nuovo modo di fare architettura, dando inizio a un’attività architettonica prevalentemente teorica.
Nei suoi trattati infatti elabora le proprie riflessioni sull’architettura e sull’arte, quasi come uno scienziato che fornisce un metodo per dare nuova forma al mondo.
LEON BATTISTA ALBERTI ARCHITETTO
Il primo importante intervento architettonico di Leon Battista Alberti si trova a Rimini, dove ha la possibilità di lavorare per un committente prestigioso: Sigismondo Pandolfo Malatesta, signore della città e che gli affida l’incarico di realizzare un mausoleo trasformando l’antica chiesa medievale di San Francesco.
Tuttavia la quasi totalità delle opere di Leon Battista Alberti si trova a Firenze, dove lavorò per il ricco mercante Giovanni Rucellai, che gli affidò l’incarico di realizzare il palazzo nobiliare di Famiglia (palazzo Rucellai), la cappella Rucellai presso San Pancrazio e la facciata della chiesa di Santa Maria Novella.
Leon Battista Alberti fu chiamato anche a Mantova da Ludovico Gonzaga e qui progetta due importanti edifici religiosi: la chiesa di San Sebastiano e la chiesa di Sant’Andrea, una delle opere d’arte da vedere a Mantova. Queste due chiese monumentali rientravano nel programma urbanistico del signore di Mantova, che voleva dare lustro alla città che fu scelta come sede del concilio indetto da Papa Pio II.
Leon Battista Alberti è un simbolo dell’ingegno rinascimentale, un pioniere che ha saputo intrecciare le arti e le scienze, trasformando la visione del mondo attraverso le sue opere. Le sue innovazioni architettoniche, i suoi trattati letterari e la sua partecipazione attiva nella vita culturale delle città italiane testimoniano la sua capacità di sintetizzare conoscenze diverse in un’armonia creativa. Dai capolavori architettonici di Firenze alle profonde riflessioni letterarie, Alberti ci ha lasciato un’eredità che continua a ispirare a secoli di distanza.
Studiare e ammirare le sue opere non è solo un viaggio nel passato, ma anche un invito a comprendere e apprezzare la complessità e la bellezza della cultura umanistica. In ogni pietra scolpita e in ogni parola scritta, Alberti ci ricorda il potenziale illimitato della mente umana e la sua capacità di plasmare il mondo.