La Madonna del parto di Piero della Francesca
Madonna del parto Piero della Francesca. Uno dei capolavori più affascinanti e misteriosi di Piero della Francesca si trova a Monterchi, in provincia di Arezzo.
Si tratta di un affresco destinato a un altare laterale dell’antica chiesa di campagna di Santa Maria Momentana, sulle colline di Monterchi.
Insieme alla Madonna della Misericordia è una delle opere più rappresentative di questo straordinario artista.
Non è chiaro il motivo per cui Piero della Francesca, che era già un artista molto famoso, abbia realizzato un affresco dal tema insolito in un piccolo borgo, ma probabilmente il legame è da ricercare nelle origini della madre, Romana di Renzo di Monterchi, che era nata in questi luoghi e quindi si pensa che l’opera sia un omaggio dell’artista a lei.
Tuttavia una delle caratteristiche di un opera come questa è data dalla delicata bellezza, ma anche dal mistero che avvolge ogni sua composizione e che lascia allo spettatore più dubbi che certezze, come ho scritto nella descrizione della Pala di Brera.
Descrizione della Madonna del Parto di Piero della Francesca
La Madonna del parto di Piero della Francesca è stata realizzata tra il 1450 e il 1455 e rappresenta la Vergine Maria, accompagnata da due angeli, nell’atto di mostrare il ventre in attesa della nascita di Cristo.
L’opera possiede le proporzioni perfette tipiche della pittura di Piero, che costruiva geometricamente lo spazio e i volumi dei protagonisti delle sue storie, ma in quest’occasione rappresenta un soggetto raro nella storia dell’arte.
La raffigurazione della Madonna incinta era un soggetto non comune ma comunque presente nella prima metà del Trecento, che dopo il Concilio di Trento (1545-1563) fu considerato sacrilego e per questo portò alla distruzione della maggior parte delle opere con questo tema.
La Madonna del parto di Piero della Francesca a Monterchi si salvò e sicuramente fu una fortuna, perché possiamo ancora oggi di ammirare un’opera che nei secoli ha attratto i cuori di coloro che l’hanno vista.
Il capolavoro ora si trova in un Museo dedicato solo alla sua conservazione e visione nel paese di Monterchi, ma chiunque vada per ammirarlo non potrà che rimanere incantato dalla poesia degli occhi della Madonna, delicatamente abbassati sul destino del Figlio che sta attendendo, e dagli sguardi dei due angeli che invece mostrano il miracolo che sta per compiersi.
Piero della Francesca e il cinema
Le opere di Piero della Francesca sono state in grado di influenzare tanti artisti (queste ispirazioni le ho descritte nel post di recensione della mostra dedicata a Piero della Francesca a Forlì), ma anche numerosi registi cinematografici.
Potrei citarne molti di film, ma quello che preferisco è “La prima notte di quiete” (1972) di Zurlini, che affida al personaggio interpretato da Alain Delon il compito di illustrare il capolavoro di Piero della Francesca alla sua allieva, recitando i versi di Dante all’inizio del 31° Canto del Paradiso “Vergine e madre, figlia del tuo figlio/ umile e alta più che creatura…”.
Un omaggio appassionato alla Madonna del Parto che rende ancor più attraente il mistero racchiuso nell’opera di Piero della Francesca.
Nel 2014 è uscito un film-documentario che racconta la Madonna del parto di Piero della Francesca attraverso i ricordi e le parole del suo storico custode, che ci racconta le vicende antiche e recenti di un capolavoro senza tempo e che sono legate anche all’altro grande capolavoro di Piero: La leggenda della Vera Croce nella Basilica di San Francesco ad Arezzo.
Il DVD lo potete acquistare sul sito di CG Entertainment.
L’unico dispiacere è causato dall’attuale collocazione! Il museo dedicato altro non è che una vecchia scuola elementare…. Manca moltissimo il senso di intimo raccoglimento di fronte all’immagine sacra e, per i non credenti, manca il senso importanza che meriterebbe questo capolavoro
Purtroppo il luogo in cui era inserita la Madonna del Parto non era più sicuro e rischiava di danneggiare gravemente l’affresco, a causa dell’umidità e della poca stabilità dell’edificio. Sicuramente si potrebbe pensare ad un luogo migliore, ma qui si inserisce anche una annosa controversia tra il Comune, lo Stato e la Parrocchia per la proprietà dell’opera.
Credo che sia importante che non abbandoni il suo Paese d’origine, perché sarebbe ancora peggio vedere questa meraviglia in un museo che nulla a che fare con il luogo per cui Piero l’ha pensata e realizzata.
Speriamo che un giorno si possa creare una riproduzione della piccola chiesa all’interno della quale era inserita.
Hai ragione!
Sei riuscita a vedere la mostra di Piero della Francesca a Forlì? Cosa ne pensi?