LA MADONNA LIA E GLI ALLIEVI DI LEONARDO DA VINCI
La Madonna Lia, realizzata da Francesco Napolitano, fa parte di un gruppo di opere eseguite nella bottega milanese di Leonardo da Vinci alla fine del Quattrocento, negli anni in cui Leonardo era impegnato a svolgere numerosi incari presso la corte degli Sforza.
Ecco cosa devi sapere su quest’opera di piccole dimensioni eseguita per un committente anonimo.
Madonna Lia e gli allievi di Leonardo da Vinci
Leonardo era giunto a Milano nel 1482 ed entrò subito al servizio del duca Ludovico Sforza, svolgendo numerosi incarichi per la corte.
Le sue abilità vennero impiegate per scopi di versi ma, in primo luogo, per la realizzazione di un progetto per la creazione di monumento equestre a Francesco, padre di Ludovico, e per la decorazione della Sala delle Asse nel Castello Sforzesco.
Quelli milanesi furono anni intensi per Leonardo da Vinci, che però trovò anche il tempo per seguire degli allievi come Francesco Napoletano, che realizzò la Madonna Lia, ora è conservata presso la Pinacoteca del Castello Sforzesco di Milano.
LA BOTTEGA DI LEONARDO A MILANO
Mentre era a Milano Leonardo realizzò molte altre opere tra cui il Cenacolo a Santa Maria delle Grazie e dipinse i ritratti delle amanti del duca, tra i quali il più celebre è quello di Cecilia Gallerani, la “Dama con l’ermellino”.
Inoltre Leonardo progettò costumi e scenari per le feste di corte e svolse compiti in qualità di ingegnere ducale sia per la costruzione di canali che per le opere militari.
La vita di Leonardo da Vinci a Milano era dunque frenetica e densa di attività ma non rinunciava ad accettare altri piccoli incarichi che affidava ai suoi allievi. Per la realizzazione di piccoli dipinti devozionali, come la Madonna Lia, metteva al lavoro gli allievi presenti nella sua bottega, sotto la sua supervisione.
Leonardo, prima di giungere a Milano, aveva già eseguito altre due piccole Madonne devozionali: la cosiddetta “Madonna del garofano”, oggi a Monaco, e la celebre “Madonna Benois”, attualmente conservata al Museo dell’Ermitage di San Pietroburgo. Pertanto, questo tipo di opere non era una novità per lui e poteva tranquillamente utilizzare questo tipo di commissioni per indicare un modello da seguire ai suoi allievi.
GLI ALLIEVI DI LEONARDO
Come per altri artisti del Rinascimento anche gli allievi presenti nella bottega di Leonardo erano organizzati in gruppi distinti: c’era un primo gruppo costituito dagli apprendisti Salaì e Melzi che, come principianti, erano vincolati al maestro e rimasero al suo servizio più a lungo del normale periodo di tutela; c’erano un secondo gruppo con un gran numero di assistenti che, a giudicare dall’età e dalle capacità, dovevano essere più o meno formati.
Del secondo gruppo facevano parte Marco d’Oggiono e Giovanni Boltraffio, autori di numerose opere compiute a contatto con Leonardo, e anche un pittore, ancora anonimo e chiamato convenzionalmente il Maestro della Pala Sforzesca per via della sua opera più celebre conservata presso la Pinacoteca di Brera.
Probabilmente in questo gruppo c’era anche Francesco Napoletano ma le notizie sono pochissime e gli studi non hanno ancora permesso di comprendere pienamente il suo ruolo all’interno della bottega di Leonardo.
Gli studi compiuti sugli allievi di Leonardo hanno dimostrato che, per tutti, l’ingresso e la permanenza nella bottega è stato il momento di maggiore qualità nell’intero arco della loro carriera, come se il contatto con il maestro annullasse qualsiasi esperienza maturata prima di allora.
FRANCESCO NAPOLETANO E LA MADONNA LIA
Francesco Napoletano è, tra gli allievi di Leonardo da Vinci, il più misterioso ma probabilmente uno dei più talentuosi.
Le informazioni sul suo conto sono pochissime e il catalogo delle sue opere presenta non pochi problemi ancora da risolvere.
Quel che è certo è che, presso il Museo di Zurigo, si trova la sua “Madonna in trono tra i santi Giovanni Battista e Sebastiano”, che era di origine napoletana, che il suo vero nome era Francesco Galli e sappiamo che morì di peste in giovane età perché, dai documenti, sappiamo che lasciò due figli piccoli.
La Madonna di Lia è una delle poche opere che ci restano di questo allievo di Leonardo e testimonia dell’impegno del grande maestro nel trasmettere il suo stile. le sue tecniche e le sue conoscenze.
LA MADONNA LIA IN MOSTRA
Il Museo Civico “Amedeo Lia” della Spezia presenta, dal 19 febbraio al 26 giugno 2022, un approfondimento dedicato a “La Madonna Lia. Gli allievi di Leonardo a Milano”, a cura di Andrea Marmori e Francesca Giorgi.
L’esposizione, promossa dal Comune della Spezia, si focalizza sul celebre dipinto eseguito da Francesco Galli, detto Napoletano, per il duca Ludovico Sforza.
L’opera, donata dal collezionista Amedeo Lia alla Pinacoteca del Castello Sforzesco di Milano nel 2007, fa ritorno alla Spezia, nell’ambito di una mostra che raccoglie anche altri capolavori, tanto provenienti da Milanoquanto facenti parte della Collezione Lia, ad illustrare l’ambiente culturale che Leonardo trova al suo arrivo a Milano e a dimostrazione degli esiti del suo straordinario, illuminante insegnamento.
La Madonna Lia.
Gli allievi di Leonardo a Milano
Dal 19 febbraio al 26 giugno 2022
Museo Civico “Amedeo Lia”, La Spezia
A cura di Andrea Marmori e Francesca Giorgi.
La mostra del Museo Amedeo Lia intende pertanto celebrare questo momento così altamente significativo e dirimente per l’arte italiana, e non solo, quando il genio di Leonardo immette un rivoluzionario vento di novità alla corte di Ludovico il Moro, cambiandone per sempre gli orizzonti artistici.
IL MUSEO CIVICO AMEDEO LIA
Il Museo Civico “Amedeo Lia” è stato istituito nel 1995 ed aperto al pubblico nel dicembre 1996, grazie all’importante donazione di opere d’arte di Amedeo Lia e della sua famiglia al Comune della Spezia. La Collezione Lia comprende circa 1150 opere di grande varietà dall’epoca classica, al tardo antico, al medioevo e per finire al XVIII secolo. Sono conservati dipinti, miniature, sculture in bronzo, rame, avorio, legno, vetri, maioliche, oggetti d’arte di tutti i generi raccolti con passione e che documentano il gusto e la cultura dell’arte in Italia e in Europa.