MAPPLETHORPE: LOOK AT THE PICTURES
“Non so come descriverli (i fiori), ma non credo ci sia molta differenza rispetto ad una parte del corpo” – Robert Mapplethorpe
Robert Mapplethorpe ha realizzato le fotografie più scandalose e allo stesso tempo i ritratti più raffinati che la storia della fotografia ricordi.
Non voleva essere un fotografo, ma un artista. Il suo percorso ha unito queste due strade ed è diventato uno dei fotografi più estremi mai apparsi sulla scena della fotografia mondiale.
Ho visto Mapplethorpe: Look at the Pictures, il nuovo film di Randy Barbato e Fenton Bailey, e mi sono resa conto di non conoscere nulla di questo fotografo statunitense.
Il film arriva in Italia nei The Space Cinema il 24 ottobre 2016, ma io l’ho visto in anteprima e vi racconto la mia opinione.
Una visione riservata che mi ha offerto Wanted Cinema, che già mi aveva già regalato una proiezione privata per Peggy Guggenheim Art Addict .
Di questo film ognuno avrà la propria personale opinione, alcuni proveranno disgusto, altri ammirazione.
Non posso quindi scrivere un giudizio del film che vada bene per tutti perché è necessario affrontarlo personalmente e poi uscire dalla sala misurandolo con le proprie convinzioni.
Questo film è un pugno allo stomaco ed è una provocazione continua.
Io amo la fotografia ma quelle di Mapplethorpe non sono certo come le foto dell’Agenzia Magnum.
Di Mapplethorpe conoscevo i meravigliosi ritratti in bianco e nero e la celebre foto di Patti Smith, sulla copertina di Horses (il primo album della cantautrice statunitense).
Francamente non avevo mai visto la sua serie “Portfolio X”, che fece scandalo e continua a farlo tuttora per i contenuti erotici.
Mapplethorpe ha fotografato in modo esplicito pratiche erotiche estreme e il film racconta la loro genesi e di come per lui la fotografia sia stata un mezzo per descrivere il corpo come fosse un fiore oppure un elemento naturale qualsiasi.
L’ambizione di Mapplethorpe, la sua vita ai limiti, le sue amicizie, i suoi amanti, il rapporto con la famiglia, l’Aids, la morte.
Il film racconta tutto questo grazie a documenti d’archivio e alle interviste alle persone che lo hanno conosciuto.
La vita di Mapplethorpe è raccontata in ordine cronologico.
L’infanzia tranquilla, gli studi d’arte e poi l’incontro con Patty Smith con cui ha condiviso un forte sentimento d’amore e la ricerca di un linguaggio espressivo con cui esprimersi.
Lei sarebbe diventata una musicista, lui un fotografo.
Lei si sarebbe sposata e avrebbe avuto una famiglia, lui si sarebbe perso nella sottocultura omosessuale di New York.
Robert Mapplethorpe appare in questo film come un angelo bellissimo, caduto e sciupato, con una grande capacità di sedurre le persone e di usarle per raggiungere i propri obiettivi.
Alla fine della sua breve vita (è morto di Aids nel 1989 a soli 42 anni) era consapevole di essere un grande fotografo, ma soprattutto un artista non compreso completamente.
I suoi nudi erano e sono ancora oggi eccessivi, scandalizzano, fanno arrabbiare per la loro sfacciataggine, ma era allo stesso tempo capace di fotografare un corpo con una delicatezza e una perfezione paragonabile solo ad una scultura dell’antica Grecia.
Forse era un angelo o forse un diavolo.
Sarete voi, dopo aver visto questo film, a decidere chi era Mapplethorpe.
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INFO
Mapplethorpe: Look at the Pictures
Regia Fenton Bailey, Randy Barbato
Durata 108 minuti
Lingua inglese sub.ITA Distribuzione in Italia Wanted Cinema
Con (tra gli altri): Sam Wagstaff, David Croland, Jack Fritscher, Lisa Lyon, Marcus Leatherdale, Jack Walls, Mary Boone, Carolina Herrera, Brooke Shields, Helen and Brice Marden, Fran Lebowitz, Gloria von Thurn und Taxis, Bob Colacello, Debbie Harry, Nancy Mapplethorpe, Edward Mapplethorpe