MICHELANGELO BUONARROTI: 5 COSE DA SAPERE
Le sue opere sono considerate tra i più grandi capolavori della storia dell’arte e la sua idea che la scultura sia il processo di liberazione della forma imprigionata nel marmo è ancora oggi un’ispirazione per gli artisti di tutto il mondo.
1 – QUANDO NASCE MICHELANGELO
Michelangelo Buonarroti nasce a Caprese, in provincia di Arezzo, da una famiglia di nobili fiorentini ma non benestante.
All’età di dodici anni entra nella bottega di Domenico Ghirlandaio, uno dei principali artisti di Firenze a quel tempo, e qui inizia a sviluppare le abilità artistiche e iniziare il percorso di apprendimento obbligatorio per diventare un artista.
Per capire in quale tipo di ambiente è avvenuta la formazione di Michelangelo leggi il post in cui ho descritto com’era organizzata la bottega di un artista nel Rinascimento e che ti aiuterà a capire che stimoli ha ricevuto il genio di Michelangelo.
2 – IL DAVID DI MICHELANGELO
Ben presto Michelangelo interrompe il suo apprendistato per entrare a far parte della cerchia dei giovani artisti che Lorenzo de’ Medici proteggeva e sosteneva, facendosi notare per l’abilità di scultore.
Aveva solo 26 anni quando inizia a lavorare al “David”, considerata la più bella scultura del Rinascimento e che fa decollare definitivamente la sua carriera, come maggior scultore del suo tempo.
ll David” fu una sfida per Michelangelo, che iniziò a lavorare su un blocco di marmo che altri artisti prima di lui avevano tentato di plasmare, ma che presentava parecchi problemi dato che la materiale era fragile.
Nonostante ciò l’artista completa il lavoro in soli 3 anni!
Per conoscere però tutta la storia di questo capolavoro ti consiglio di leggere il post che ho scritto su chi è il David di Michelangelo e dove puoi vederlo.
3 – MICHELANGELO A ROMA
Nel 1505 Papa Giulio II convoca Michelangelo a Roma e gli chiede di realizzare il suo monumento funebre nella Basilica di San Pietro.
Il progetto iniziale è maestoso, ma subisce parecchie battute d’arresto e numerosi ripensamenti.
L’opera impegna Michelangelo per oltre quarant’anni e l’artista la definisce “la tragedia della mia vita” ed è qui che colloca un’altra sua famosa scultura, il “Mosè”.
È legato proprio a questa scultura l’aneddoto secondo il quale Michelangelo, contemplandola al termine delle ultime rifiniture e stupito dal realismo che gli aveva donato, esclama “Perché non parli!?” colpendo il ginocchio con un martello.
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4 – MICHELANGELO E LA CAPPELLA SISTINA
Nel 1508 Michelangelo Buonarroti inizia a lavorare alla decorazione della volta della Cappella Sistina, che lo impegna fino al 1512.
Anche in questa occasione l’artista si cimenta in un progetto grandioso e si mette alla prova, perché si trattava non di una scultura ma di un affresco.
Il tema rappresentato è quello della creazione e della caduta dell’uomo a causa del peccato originale.
Le figure rappresentate sono oltre 300 e Michelangelo inserisce gli eventi principali narrati nella Genesi e altri episodi dell’Antico Testamento, insieme alla rappresentazione delle Sibille, che avrebbero predetto la nascita di Cristo.
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Dopo più di vent’anni dal termine della decorazione della volta, Michelangelo riceve l’incarico per un nuovo affresco nella Cappella Sistina.
Questa volta deve rappresentare il “Giudizio Universale” e anche in questa occasione Michelangelo realizza uno dei più importanti capolavori della storia dell’arte.
5 – QUANDO MUORE MICHELANGELO
Michelangelo lavora nella Firenze dei Medici e nella Roma dei Papi e con tutti i suoi committenti non avrà un rapporto facile.
La sua è una personalità tormentata e geniale, che lascia una traccia indelebile nella storia dell’arte grazie a opere meravigliose e a soluzioni geniali.
Michelangelo muore a all’età di 88 anni a Roma, nella sua casa di piazza Macel de’ Corvi (si trovava dove ora c’è il Vittoriano).
L’ultima opera a cui lavora l’artista è la “Pietà Rondanini”, che viene ritrovata nel suo studio ancora non finita e che rappresenta il testamento spirituale di Michelangelo, che fino alla fine si è dedicato a plasmare il marmo.
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I resti mortali di Michelangelo furono trasferiti a Firenze e ora l’artista riposa nella Chiesa di Santa Croce a Firenze.
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Per Leonardo da Vinci la Gioconda, potrebbe essere un’ultima Madonna che apparirà in tempi apocalittici, senza il Bambino con sé, contrariamente alle molte Madonne da lui precedentemente dipinte. Monna Lisa è la Madonna che precede il Giudizio Universale, di Michelangelo e quello finale ad opera del Figlio. Michelangelo Buonarroti, nella somiglianza tra il Cristo Giudice del Giudizio Universale e la figura di Aman della volta nella Cappella Sistina, persecutore biblico degli ebrei, avrebbe indicato la futura somiglianza apparente tra Gesù è l’Anticristo, come aveva scritto nei primi secoli il Padre della Chiesa Sant’Ippolito di Roma. Cfr. ebook/kindle L’Apocalisse secondo Leonardo e Michelangelo.