Musei di San Domenico a Forlì. La città di Forlì non è un luogo di passaggio e per vederla ci devi andare se hai un motivo e io ci vado sempre per vedere le mostre allestite presso i Musei di San Domenico.
Il complesso museale si trova nel cuore della città ed è il risultato del recupero del Complesso Monumentale di San Domenico: Chiesa di San Giacomo e due chiostri.
La chiesa originaria risale al XIII sec., ma nel corso dei secoli è stata ampliata sino ad assumere, nel 1704, la forma attuale.
L’edificio nel periodo napoleonico diventa un luogo ad uso militare fino a che lo Stato italiano lo fa rientrare nelle sue proprietà nel 1866-67. Da quel momento inizia un degrado che termina negli anni Settanta del Novecento.
In questo luogo ora si conserva la collezione della Pinacoteca civica con i capolavori di Guido Cagnacci, Guercino, Beato Angelico e molti altri, ma il pezzo forte è l’Ebe di Antonio Canova, commissionata nel 1816 dalla contessa Veronica Zauli Naldi Guarini per collocarla presso Palazzo Torelli Guarini a Forlì.
La scultura fu venduta dagli eredi della contessa al comune.
Canova aveva già riprodotto in altri tre esemplari l’Ebe e quella di Forlì fu dotata di un meccanismo che ne permetteva la rotazione per poterla ammirare da ogni lato.
Non si tratta di una novità per le opere di Canova, che infatti inseriva frequentemente questi meccanismi nelle sue sculture.
Per saperne di più sull’artista e le sue creazioni ti consiglio di dare un’occhiata al post dedicato alle sue opere – Canova opere.
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