Musei Vaticani cosa vedere: tutte le opere da non perdere
Musei Vaticani cosa vedere. Le masse di turisti che visitano i Musei Vaticani puntano decisi verso la Cappella Sistina, che tra l’altro è possibile ammirare in tutto il suo splendore grazie alla nuova illuminazione a LeD di cui vi avevo parlato in occasione della presentazione del progetto di illuminazione della Cappella Sistina.
Speso i gruppi organizzati vengono condotti in percorsi che non prevedono deviazioni, che li porterebbe a perdere del tempo ma forse permetterebbe loro di ammirare con calma una delle meraviglie di questi luoghi: La Pinacoteca Vaticana.
Visitare in un giorno tutti i capolavori che qui si conservano può essere spiazzante, l’ho già scritto nel post dedicato alla storia dei Musei Vaticani, dove trovate l’elenco delle sezioni che non potete non attraversare.
Per non perdersi allora serve qualche consiglio e in questo post condivido i miei, attraverso un percorso per immagini con le opere più importanti della Pinacoteca Vaticana, le opere che non dovete assolutamente perdervi.
Anche se naturalmente io vi consiglio di “perdervi” e lasciarvi attrarre dalle opere che vi trovate intorno, perché quando si visita un museo così ricco di capolavori l’unica regola è non avere un percorso da seguire 😉
Raccontatemi invece di voi. Quando avete visto i Musei Vaticani siete usciti con la sensazione di aver dimenticato un capolavoro imperdibile? Oppure c’è qualcuno tra voi che pur avendo avuto voglia di entrare alla fine ha rinunciato perché pensava ci sarebbe voluto troppo tempo per vedere tutto?
Se non avete ancora visto i Musei Vaticani oppure volete tornare a rivedere i suoi capolavori andate al post che contiene i link utili per prenotare i biglietti e saltare la fila ai Musei Vaticani.
Polittico Stefaneschi
Il trittico fu realizzato da Giotto nel 1320 circa per l’altare maggiore dell’antica basilica di San Pietro e oggi è custodito all’interno della Pinacoteca Vaticana.
Fu il cardinale Jacopo Caetani degli Stefaneschi a commissionarlo all’artista più importante del Trecento ed è dipinto su entrambi i lati.
L’opera è particolarmente importante perché si individuano le caratteristiche che hanno reso celebre Giotto, che ha cambiato profondamente l’arte occidentale sul finire del Medioevo.
Ogni volto presenta i segni dei sentimenti umani e che rendono la pittura di Giotto così particolare.
LEGGI ANCHE: la mia visita alla mostra dedicata a Giotto, dove il Trittico Stefaneschi (detto anche Polittico Stefaneschi) era esposto e ho potuto osservarlo da vicino.
Il Laocoonte
La statua del Laocoonte è l’opera che ha permesso la creazione dei Musei Vaticani.
Fu ritrovata a Roma nel 1506 e i migliori artisti del tempo, che in quel momento si trovavano in città, accorsero sul luogo del ritrovamento per partecipare alle operazioni di recupero e in seguito la studiarono con attenzione, facendo delle proposte sulla sua collocazione. Tra questi artisti vi era anche Michelangelo Buonarroti.
Alla fine si decise di custodirla all’interno del Vaticano e questo diede il via alla riorganizzazione delle raccolte d’arte, trasformandole in quello che oggi sono i Musei Vaticani.
Le Stanze di Raffaello
Gli appartamenti privati di Papa Giulio II contengono gli affreschi di Raffaello Sanzio.
I lavori iniziarono nel 1508 e l’artista non riuscì a vederli completati poiché ci vollero più di sedici anni e nel frattempo Raffaello morì.
La composizione è strutturata per descrivere ideali religiosi e filosofici, diventando un modello per molti artisti delle epoche successive.
La Cappella Sistina
Non si può uscire dai Musei Vaticani senza aver ammirato la Cappella Sistina.
La sala in cui si trova il più celebre affresco di Michelangelo è il luogo in cui si nomina il Papa e sono le storie tratte dal libro della Genesi a vigilare su tutto e tutti, mentre sulla parete principale il Giudizio Universale, anch’esso opera di Michelangelo, descrive il senso e il destino dell’umanità.
Scala elicoidale
Realizzata nel 1932 da Giuseppe Momo, la scala dei Musei Vaticani è a doppia spirale e costituita da due scale a forma di doppia elica.
La sua particolare forma permette di salire e di scendere senza mai incontrare chi si dirige nella direzione opposta.
Questa scala ispirò a di Frank Lloyd Wright il progetto del Museo Guggenheim di New York .
Realizzato in modo fluido e preciso, ottime le descrizioni come anche la qualità delle immagini. Sarebbe stato bello vedere molto di più, visto l’ argomento trattato, ma posso capire, anche così l’ impegno deve essere stato enorme.
Grazie Gino.
Ci saranno altri post per saperne di più su musei vaticani 🙂
Molto interessante thanks
Grazie per il tuo commento 🙂
Dello stesso alto tenore del presente post, mi piacerebbe leggere (e vedere) una selezione delle opere del Museo Pio Clementino.
Io, visitando per la terza volta i Musei Vaticani il 4 luglio c.a., ho avuto una pessima impressione.
Più che gruppi, orde di turisti con guide gridanti che invadevano tutto lo spazio fisico fra l’opera a muro ed il piccolo spazio di passaggio. Aria condizionata assente. Periodicamente visito altri Musei in Italia ed in Europa… vabbé lasciamo perdere. Comunque, grazie per questa utilissima pagina di suggerimenti. Magari ce ne fossero altre così nell’immenso web!
Al Museo Clementino spero di dedicare più che una selezione di opere. Ho in mente di visitare i Musei Vaticani nei prossimi mesi e di dedicare spazio alle varie sezioni.
Sono curiosa di vedere se troverò la situazione descritta ma sull’aria condizionata mi permetto di dire che non è fattibile in sale che conservano opere che necessitano di un tasso di umidità regolato e costante.
E’ un problema di conservazione.
Sul resto l’organizzazione può essere sempre migliorata 😉