LE OPERE DEL MUSEO THYSSEN-BORNEMISZA DA VEDERE
Le opere del Museo Thyssen-Bornemisza provengono dalla collezione privata di un ricco barone tedesco che riunì la straordinaria collezione di opere d’arte del padre, che era stata divisa tra gli eredi.
Il barone Hans Thyssen-Bornemisza compì l’impresa di riunire le opere che il padre aveva raccolto, tracciando un percorso sull’impressionismo tedesco, l’avanguardia russa e l’arte astratta. La collezione è aperta al pubblico dal 1992 e comprende anche opere di Van Eyck, Caravaggio, Van Gogh, Gauguin e Hopper.
Opere del Museo Thyssen-Bornemisza
Le opere del Museo Thyssen-Bornemisza sono distribuite su tre livelli che permettono di compiere un percorso che parte dalla Pittura Antica, prosegue con il Rinascimento, il Barocco, l’arte olandese olandese e poi continua con l’arte del XIX e del XX secolo.
Il museo, pertanto, propone una carrellata di opere che attraversano sette secoli di storia dell’arte con opere significative. Un percorso che non si limita al museo vero e proprio ma che prosegue anche nell’universo digitale dato che arte e comunicazione su web e social network hanno un ruolo importante nei programmi di promozione del museo Thyssen-Bornemisza.
Ecco la lista delle opere da vedere assolutamente.
LE OPERE DEL MUSEO THYSSEN-BORNEMISZA DA VEDERE
Santa Caterina d’Alessandria di Caravaggio
L’opera risale al periodo in cui Caravaggio era sotto la protezione del cardinale Francesco Maria del Monte e, infatti, il dipinto faceva parte della raccolta del cardinale.
La modella che ha posato per Caravaggio era Fillide Melandroni, che in quest’opera ha uno sguardo che punta dritto allo spettatore, o all’artista.
Erano questi gli anno in cui Caravaggio tentava di esprimere i sentimenti e le emozioni nei piccoli gesti, nei movimenti delle mani e del corpo, negli sguardi.
Sogno causato dal volo di un’ape un secondo prima del risveglio di Dalì
Anche il ronzio di un’ape era fonte d’ispirazione per Dalì.
Surreale, freudiano e affascinante. Questo dipinto è l’inconscio che si libera sulla tela, dove un elemento esterno al sonno si inserisce nel sogno: la puntura dell’ape che è rappresentata dalla baionetta che punge la donna.
Il dolore è simile a tigri che fuoriescono da un pesce che, a sua volta, esce fuori da una melagrana.
Un capolavoro del surrealismo!
Ballerina inchinata di Degas
Degas è stato un artista unico nel panorama artistico della fine dell’Ottocento.
Famoso per le ballerine che ha dipinto in molti dipinti, l’artista osservava con occhio fotografico la realtà.
Tra le opere del Museo Thyssen-Bornemisza “ballerina inchinata” è certamente quella in cui è possibile osservare la particolare caratteristica che rendono così attraenti le opere di Degas. L’inquadratura dall’alto, quasi cinematografica, e la scelta di riprendere il soggetto in una posizione poco naturale, rendono il quadro diverso e certamente innovativo per ciò che proponeva l’arte di fine Ottocento.
Hotel Room di Hopper (1931)
Sembra che questo dipinto riproduca un’illustrazione di Jean-Louis Forain, pubblicata nel 1908 in “Les Maîtres Humoristes” e che Hopper cestì gelosamente per tutta la sua vita.
La donna sembra arrivata da poco nella stanza, i bagagli sono sul pavimento, il cappello e l’abito sembra che siano stati appena appoggiati rispettivamente sul mobile e la poltrona.
Come in tutte le opere di Hopper la fantasia dello spettatore può immaginare una storia ed è questo il segreto dei suoi capolavori.