LE OPERE DELLA NATIONAL GALLERY OF SCOTLAND DI EDIMBURGO DA VEDERE
Una lista delle opere della National Gallery of Scotland di Edimburgo da vedere assolutamente, una galleria d’arte modesta se paragonata a molte altre collezioni ma decisamente ricca di opere dei principali artisti dell’arte europea.
In questo post trovi alcune opere che dovresti ammirare prima di uscire dal museo.
Opere della National Gallery of Scotland
Una buona regola, prima di visitare un museo, dovrebbe essere quella di cercare informazioni su quali siano le opere da vedere assolutamente. Per evitare di uscire e di rendersi conto, quando ormai è troppo tardi, di essersi persi proprio quel capolavoro visto decine di volte sui libri d’arte oppure online.
Questo post l’ho scritto proprio per evitare questa spiacevole situazione e scoprire quali sono le opere della National Gallery of Scotland di Edimburgo da vedere.
Ecco la lista delle opere imperdibili.
OPERE DELLA NATIONAL GALLERY OF SCOTLAND DA VEDERE
Tre età dell’uomo di Tiziano (1512 circa)
Un capolavoro di Tiziano che descrive le tre età dell’uomo: infanzia, età adulta e vecchiaia.
L’opera si leggere partendo dai bambini che dormono sonni tranquilli e attendono di diventare adulti e poter apprezzare le gioie dell’amore. Dall’uomo e la ragazza a sinistra, lo sguardo si sposta al centro dove un uomo solo e assorto nei suoi pensieri, che forse sono rivolti alla morte imminente. La chiesa sullo sfondo è una promessa di vita eterna e una speranza.
L’opera ha conosciuto vari passaggi di proprietà. Probabilmente dipinta da Tiziano per il suocero Giovanni di Castel Bolognese a Faenza, entrò poi nella collezione d’arte di Cristina di Svezia nella seconda metà del Seicento. Nel Settecento il dipinto fu del duca d’Orléans per poi passare alla collezione di opere della National Gallery of Scotland di Edimburgo.
Giovane donna a letto di Rembrandt (1645)
Su quest’opera gli studiosi hanno molto discusso e ancora non sono riusciti a individuare l’identità della ragazza, che forse era la moglie del pittore più importante del Secolo d’oro olandese.
Rembrandt usava spesso come modelli i membri della propria famiglia e con questo ritratto probabilmente voleva descrivere una scena mitologica oppure una scena tratta da un racconto biblico.
Alcuni hanno visto nella ragazza una Danae, altri Agar che osserva la lotta dell’arcangelo Raffaele con il demonio.
Madonna Bridgewater di Raffaello (1507 circa)
Lo sfondo scuro fa solo intravedere una nicchia con sportello aperto e una panca, mentre Maria e il Bambino emergono dal buio e sembrano quasi illuminati da una luce irreale. Da alcune indagini sull’opera, sembra che lo sfondo iniziale fosse un paesaggio, successivamente modificato da Raffaello, probabilmente per aumentare il contrasto tra luci ed ombre.
In quest’opera si osserva la delicatezza nel descrivere una scena materna come questa e che è tipica dello stile di Raffaello, come si osserva nella Madonna della Seggiola.
Ritratto di Diego Martelli di Degas (1879)
Degas è famoso per i dipinti legati al mondo della danza.
Chi, infatti, non ha mai visto i dipinti con le famose ballerine di Degas?
Pochi sanno però che era anche un grande ritrattista e in questo quadro l’artista descrive il celebre critico d’arte italiano Diego Martelli, amico dei Macchiaioli.
Degas e Martelli si conoscono a Parigi nel 1878 e il critico resta affascinato dalla novità della pittura impressionista.
L’espressione di Martelli in questo ritratto è pensierosa ma non seria e si notano, sparpagliati a destra, gli appunti, le riviste e i libri che probabilmente avrebbe portato in Italia per tenere una famosa conferenza in cui il critico definisce l’impressionismo come “l’alba dell’avvenire”.
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