LE SCENOGRAFICHE OPERE DI NELLO PETRUCCI
Le opere di Nello Petrucci sono fortemente influenzate dal cinema, in particolare dalle locandine cinematografiche che vengono rivisitate dall’artista come lasciti di memoria storica in cui passato e presente convivono.
Tuttavia è sensibile anche alle tematiche ambientali e sociali cui ha dedicato lavori come: “Plastic River” un’installazione pubblica raffigurante una balena colma di rifiuti.
“Credo fortemente nel potere dell’arte, e di ciò che può fare attraverso la connessione di persone…” – Nello Petrucci
Le opere di Nello Petrucci
Nello Petrucci è un artista e film-maker italiano, nato nel 1981, che vive e lavora tra Pompei e New York.
Ha studiato cinematografia a Roma e si è laureato all’Accademia di Belle Arti di Napoli in Scenografia. Ha lavorato con registi come: Martin Scorsese, Ari Taub, Manetti Bros, Antonio Capuano.
Inoltre, è il primo artista italiano a esporre al Word Trade Center di New York con l’opera permanente “The essence of Lightness” (2018) insieme a street artisti di fama mondiale come Ron English, WhlsBe, Lauren YS, Layercake e molti altri.
Nelle opere di Nello Petrucci si intravedono frammenti di realtà scomposta ed associati ai ritratti in primo piano di personaggi della sfera della storia, della musica o del cinema, affinché chi osserva possa liberamente riflettere.
La sua tecnica si basa sulla stampa (halftone su carta) e per questo le opere di Nello Petrucci sono scenografiche ed impattanti nel pieno rispetto dell’eco sostenibilità e della tutela delle location scelte per i suoi interventi.
Non a caso Petrucci viene definito “lo streetartist gentile”.
Sia per quanto riguarda i profili recuperati dalla classicità che per i soggetti provenienti dal cinema, Nello Petrucci ha individuato e scelto la tecnica dell’halftone per la sua caratteristica di essere a “bassa definizione”, opaca, discontinua, perché fornendo poche informazioni visive all’osservatore, gli richiede un maggior coinvolgimento, una maggior partecipazione per completare ciò che è soltanto suggerito dalla maglia a mosaico dei puntini.
Ha esposto al Palazzo Gravina di Napoli, all’Archivio Centrale di Stato di Roma, al Parco archeologico degli scavi di Pompei, all’Ambasciata Americana di Roma nel complesso monumentale di San Domenico Maggiore Napoli e in diverse gallerie in Italia e New York. Una sua opera è presente al Museo del Enslallido social a Santiago del Cile.
Ha realizzato diverse sculture open air di cui: “Margine”, a Torre Fossa Lo Papa, Punta Campanella. Trame”, nell’ Arsenale di Venezia, inserendosi nella prestigiosa collezione dello “Spazio Tethis” insieme a Michelangelo Pitoletto, Jean Fabre, Beverly Pepper ecc.
Nello Petrucci ha realizzato vari progetti cinematografici indipendenti, da cortometraggi a videoarte, ricevendo numerosi premi.
Con il suo ultimo lavoro: “L’ultimo whisky con il cappellaio matto” (2020) ottiene la nomination al “globo d’oro” come miglior cortometraggio.
Più che alla componente estetica dell’opera Petrucci guarda al valore etico che essa comunica. Spesso il suo nome viene associato alla street art e infatti fra le opere di Nello Petrucci di street art sparsi un po’ per il mondo vale la pena ricordare: “Sweet home” (2020), considerata tra le nove opere più significative al mondo nel periodo della pandemia e poi “La mano de Dios”, “Red Zone”, “Maschere” “Restiamo Umani”, “Imago” a Castellammare di Stabia, “Sad Generation” Venezia, Distant Destination” a Barcellona.
Per saperne di più sulle sue opere e le sue mostre visita il sito ufficiale – https://www.nellopetrucci.com
LE OPERE DI NELLO PETRUCCI IN MOSTRA
Palazzo Contarini del Bovolo presenta la mostra personale PROFILI dell’artista pompeiano NELLO PETRUCCI, a cura di Chiara Canali e con presentazione critica di Luca Beatrice.
NELLO PETRUCCI. PROFILI
Palazzo Contarini del Bovolo, Venezia
Dal 16 Giugno al 26 Agosto 2022
L’esposizione, promossa da Contemply Art & Investiment e in concomitanza della 59. Biennale Arte è ospitata all’interno della Sala del Tintoretto al secondo piano, con accesso da Scala Contarini del Bovolo di Venezia.
L’opera monumentale, appositamente studiata per la personale a Palazzo Contarini del Bovolo, si intitola Hell e nasce in dialogo con il bozzetto di Jacopo Tintoretto, conservato proprio in questo luogo, relativo alla grande tela del Paradiso del Palazzo Ducale di Venezia.
In contrapposizione al Paradiso di Tintoretto, che volle ricostruire la perfezione gerarchica del governo veneziano in una sfera celeste, Nello Petrucci rilegge una drammatica immagine di Inferno terreno, scattata in Ucraina nel momento in cui una statua di Cristo è stata rimossa dalla Cattedrale armena di Leopoli e portata in un bunker per essere protetta dai bombardamenti russi.
Ancora una volta, le contraddizioni della guerra si ritrovano nel fardello appeso alle mani di Cristo, che riporta la scritta “Leo”, allusione a una indiscriminata produzione di armi riscontrabile anche nell’industria italiana.