Hai mai riflettuto su cosa si nasconde dietro la banalità delle nostre azioni quotidiane? La ripetitività delle azioni quotidiane può essere interpretata come un rito quasi religioso? Queste e altre domande vengono poste dalla mostra “Obscured Existence” presso il Palazzo Pitti.
Più che una mostra è un viaggio nel mondo complesso e affascinante dell’arte contemporanea cinese, un mondo che prende vita nei dipinti di Wang Guangyi.
A Palazzo Pitti la prima mostra personale in Italia di Wang Guangyi
Dal 6 settembre al 10 dicembre 2023, la mostra “Obscured Existence” presso il Palazzo Pitti ci guida in un viaggio profondo all’interno delle ritualità umane e della percezione del sacro nelle cose ordinarie.
Wang Guangyi, nato il 19 gennaio 1957 a Harbin, Cina, è un artista multimediale che ha raggiunto notorietà globale negli anni ’80. È conosciuto per la sua abilità nel fondere elementi dell’arte occidentale e orientale, rappresentando le filosofie di due mondi apparentemente diversi.
Composta da 28 opere d’arte divise in quattro cicli distinti, questa mostra è un’esplorazione accurata non solo dei comportamenti umani ma anche dell’influenza della cultura d’origine sull’interpretazione dell’arte.
Preparati ad immergerti in un viaggio intellettuale ed emotivo che disvela ciò che è nascosto nelle ombre del quotidiano.
LA RICERCA DEL SACRO NEL QUOTIDIANO
Il primo ciclo, intitolato “Daily Life”, è un inno alla vita quotidiana.
Wang Guangyi ritrae sé stesso nei semplici momenti che riempiono le nostre giornate, come se queste azioni insignificanti assumessero un significato quasi mistico.
L’artista ci mostra come la routine e l’abitudine, lontane dall’essere vuote o prive di significato, diventino un rito attraverso il quale l’individuo può riconnettersi con la propria essenza.
Il quotidiano è rivestito di una sacralità sottolineata dall’artista come “strutture di potere”, rendendo ogni azione privata una finestra su una “vita nuda” ancora incontaminata dall’interpretazione esterna.
LA LITURGIA PERSONALE DEGLI OGGETTI COMUNI
Il secondo ciclo, “Ritual”, è un’estensione intrigante dell’idea di sacralità.
Qui, la fragilità umana è sostituita dall’aura quasi mistica degli oggetti di uso quotidiano. Ad esempio, in “Ritual n. 3”, un comune water di ceramica bianca è posto dietro un cordone rosso supportato da colonnine di ottone, generando un contrasto di sentimenti.
Da un lato, l’opera provoca inquietudine, suggerendo che qualsiasi spazio può essere dichiarato sacro e inaccessibile. Dall’altro, l’uso di un oggetto così banale suscita un sorriso di riconoscimento per l’ordinarietà.
L’artista incita a una riflessione più profonda su cosa sia realmente sacro o profano, stimolando una maggiore consapevolezza di sé.
L’ESISTENZA OFFUSCATA
Il terzo ciclo, che dà il nome alla mostra “Obscured Existence”, è dove il tema raggiunge il suo apice. Utilizzando la tecnica pittorica cinese Wu Lou Hen, Wang Guangyi fa scorrere una pioggia di gocce su figure umane, trasformandole da ordinari a misteriosi e incomprensibili.
L’artista si avventura anche nell’iconografia occidentale, dimostrando come differenti contesti culturali possano influenzare la nostra comprensione dell’arte e del mondo.
MEMORIE ETEREE
L’ultimo ciclo, “The Shadow of Memory”, cattura i residui impalpabili del nostro passaggio nella vita e nel tempo. È un promemoria che ciò che resta non è solo materiale ma anche spirituale e emotivo.
INFORMAZIONI SULLA MOSTRA
Obscured Existence
A cura di Eike Schmidt e di Demetrio Paparoni
Palazzo Pitti, Firenze
7 Settembre – 10 Dicembre 2023
Se la tua curiosità è stata stimolata, ti invito a visitare questa straordinaria mostra.
Wang Guangyi non solo esplora la ritualità e l’ordinarietà, ma riesce anche a fondere magistralmente culture e tradizioni differenti, offrendo un dialogo tra passato e presente, tra oriente e occidente.
La mostra è un omaggio alla complessità della vita umana e un invito a rivedere la nostra percezione del quotidiano.
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