PERCHÈ LE NINFEE DI MONET SONO IMPORTANTI E DOVE SI TROVANO
Le Ninfee di Monet non sono altro che i fiori del laghetto della casa del pittore a Giverny.
Fin da giovane l’artista aveva concentrato la sua attenzione su paesaggi marini, come ad esempio “Impression, soleil levant” con cui inaugurava la prima mostra degli Impressionisti. Tuttavia, con le Ninfee la ricerca di Monet continua anche in età avanzata e anzi anticipa le avanguardie del Novecento.
Le Ninfee di Monet
Monet non è l’unico artista che ha realizzato delle opere in serie ma sicuramente è uno dei pochi che creava dei capolavori anche quando realizzava degli studi d’artista.
DOVE SONO ESPOSTE LE NINFEE
Nell’autunno del 1920 Monet decide di donare allo Stato francese alcune sue opere.
Si tratta di 12 enormi tele, che rappresentano le Ninfee, lunghe almeno quattro metri ciascuna e che nelle intenzioni dell’artista dovrebbero essere esposte in un padiglione, da costruire appositamente, presso l’Hôtel de Brion.
Il progetto di Monet non verrà mai realizzato.
L’Hôtel de Brion diventa il Museo Rodin e le tele di Monet verranno collocate presso il Museo dell’Orangerie des Tuileries, dove si trovano tutt’ora, formando quasi un’unica opera.
Le Ninfee di Monet sono le ultime opere a cui l’artista dedica le proprie energie.
Quasi cieco e molto anziano, Monet trasforma le Ninfee del suo giardino in capolavori, descrivendo questi fiori acquatici con luci, colori e riflessi diversi, a seconda del momento della giornata in cui li può ammirare.
In realtà Monet ha realizzato altre opere con le Ninfee e non tutte si trovano al Museo dell’Orangerie. Infatti molte altre tele più piccole sono sparse nei musei di tutto il mondo.
DALL’IMPRESSIONISMO ALL’ASTRAZIONE
Monet, fedele allo stile dell’Impressionismo dipinge en plein air nel suo giardino a Giverny, concentrandosi sui riflessi dei fiori sull’acqua, sui colori, sulle luci e crea uno spettacolo in cui chiunque osservi può vedere qualcosa di diverso e di nuovo.
I colori della Ninfee di Monet si mescolano con il cielo e con l’acqua, sconfinando quasi nell’astrazione.
Dopo la morte di Monet, nel 1926, queste tele sono state considerate come un’anticipazione delle avanguardie del Novecento, l’inizio della pittura astratta e hanno visto in queste tele il lavoro di artista visionario.
Le Ninfee di Monet sono il frutto del lavoro di una vita che arriva a eliminare qualsiasi legame con la realtà per trasformare la tela in un portale che permette la visione di ciò che alberga nei nostri cuori e di ciò che desideriamo per il futuro.
Sembra quasi che Monet voglia scoprire i segreti della natura per comprendere se stesso e il mondo.
Sin dalla prima esposizione di queste tele sono molti che cercarono di saperne di più sulle Ninfee.
Interrogato sulle Ninfee e su quel fosse il vero significato, Monet rispose che non amava spiegare la sua pittura perchè ognuno poteva vedere ciò che voleva.