La Pittura dell’Immaginifico nelle opere di tre artisti italiani

Alessandro Tofanelli | Dal fruttivendolo

Alessandro Tofanelli, Dal fruttivendolo, 2022, olio su tavola, cm 60×60

LA PITTURA DELL’IMMAGINIFICO NELLE OPERE DI TRE ARTISTI ITALIANI

Ci sono artisti che hanno il potere di esprimersi con la pittura dell’immaginifico e che riescono a interpretare la realtà con visioni al limite dell’assurdo.

Credo che ci sia un estremo bisogno di artisti che siano creatori di immagini e che sappiano guardare oltre il reale e siano in grado di diffondere nel mondo messaggi dal potere immaginifico, perchè è l’unico modo per capire meglio ciò che accade intorno a noi e assaggiare una porzione astratta di quell’infinito a cui ogni essere umano aspira.
Ecco allora tre artisti italiani da conoscere.

 Pittura dell’Immaginifico

Claudio Cargiolli | Luce da Est

Claudio Cargiolli, Luce da Est, 2021, olio su tela e tavola, cm 25×47

Tre artisti italiani immaginifici: Claudio Cargiolli (Ponzanello,1952), Marco Manzella (Livorno, 1962) e Alessandro Tofanelli (Viareggio, 1959).
Si tratta di tre artisti che sono dei virtuosi interpreti di tecniche pittoriche antiche, sognatori e visionari.

Claudio Cargiolli nasce a Ponzanello, piccolo borgo nei pressi di Fosdinovo (Massa Carrara), nel 1952. Ha frequentato il Liceo Artistico e poi in seguito l’Accademia di Belle Arti di Carrara, città dove vive e lavora.
Fin dall’inizio privilegia l’immaginazione e la fantasia ma sempre attento a ricercare la buona pittura e desideroso di sperimentare le antiche tecniche pittoriche.
Giovanissimo partecipa, dal 1968 in poi, a numerose rassegne di pittura. La sua prima mostra personale risale al 1971, presso la galleria “Fillungo” di Lucca, curata dal critico e grande storico dell’arte Pier Carlo Santini, che lo seguirà per molti anni nella sua ricerca artistica.

Nelle sue prime opere predominano i soggetti enigmatici, le figure dai volti cancellati e composte per frammenti.
Dal 1983 Cargiolli riesce ad assegnare ordine alle sue visioni e forma ai suoi sogni, la pittura prende la forma di un racconto fantastico. La realtà si fa metafisica, soffusa di poesia, irreale e tuttavia rasserenante, pur nella sua impossibilità di essere vera.
Cargiolli, nel suo incessante perfezionarsi, compone immagini sempre meno affollate, immagini ad alta definizione, senza tempo, destinate ad un colloquio privato.

Claudio Cargiollin| Nihil aliud quam pulvis

Claudio Cargiolli, Nihil aliud quam pulvis, 2021, olio e oro su tavola, cm 30×25

Marco Manzella, nato a Livorno nel 1962, dopo il Liceo Artistico si è diplomato in restauro, occupandosi per diverso tempo di dipinti murali e tecniche artistiche antiche, per poi dedicarsi definitivamente alla sola pittura.
Ha iniziato l’attività espositiva nel 1985 sviluppando il suo interesse per alcuni episodi della pittura toscana quattrocentesca e per l’arte figurativa della prima metà del ‘900.
Alla fine degli anni ‘90 inizia un avvicinamento alla pittura figurativa dell’area anglosassone, soggiornando a lungo negli Stati Uniti.
Se nelle prime opere di Manzella erano il suo sguardo era concentrato sugli interni, in un secondo momento è l’acqua a prendere sempre una maggiore importanza.
Nel 1998 partecipa al Plein-air Internazionale di Mirabel, organizzato dalla città di Darmstadt (D) iniziando un fruttuoso rapporto con alcune gallerie tedesche. Inoltre, da sempre attratto dalla cultura iberica, dal 2001 il suo lavoro viene riconosciuto anche in Spagna con una serie di mostre in spazi istituzionali.
Nel 2004 i Laboratoires Boiron di Lione hanno scelto un suo dipinto per una loro campagna pubblicitaria in Francia.

Nei lavori degli ultimi anni si conferma la vocazione per una pittura di forte valore narrativo. Alcune composizioni recuperano il tema del paesaggio, immaginato però come costruzione artificiosa staccata da qualsiasi riferimento ad un luogo reale.
Parte della sua produzione è dedicata alla grafica, che comprende disegni ed acqueforti. Ha collaborato nel corso degli anni con numerose gallerie italiane e straniere.
Vive e lavora a Viareggio e Brescia.

Marco Manzella | Falso allarme

Marco Manzella, Falso allarme, 2017, tempera su tavola, cm 90×120

Alessandro Tofanelli è nato a Viareggio nel 1959, si è diplomato all’Istituto d’arte di Lucca e ha frequentato l’accademia di Brera a Milano.
Durante la sua permanenza a Milano ha collaborato come illustratore per importanti riviste pubblicate da Rizzoli e Mondadori.
Nel 1973 ha vinto due borse di studio offerte dalla Banca Mercantile per l’Università Internazionale dell’Arte e nel 1975 il premio “La Resistenza” e il primo premio al concorso internazionale “INA-Touring” a Palazzo Strozzi di Firenze.
Nel 1984 ha vinto il premio “Giotto d’Oro” e nel 1987 il premio “Under 35” a Bologna, il premio “Onda Verde” a Firenze e il premio internazionale “Ibla Mediterraneo”.

Nel 2011 è stato pubblicato un racconto di Antonio Tabucchi ispirato ad un suo dipinto (A. Tabucchi, “Racconti con figure”, Palermo, Sellerio, 2011).
Diverse case d’asta internazionali trattano i suoi dipinti, tra queste Christie’s di Londra.
Le opere pittoriche di Tofanelli fanno parte di importanti collezioni private e pubbliche, nazionali e internazionali e nelle sue rappresentazioni si nota il suo desiderio di unire la pittura alla fotografia e alla sua attività di video-documentarista e regista.
Nel 2005 è uscito il suo primo lungometraggio come sceneggiatore e regista, “Contronatura”, che ha vinto il Premio speciale della giuria al Festival di Viareggio Europacinema e il Festival Nice di New York e San Francisco del 2005-2006.
Nel 2012 ha completato il secondo lungometraggio, “Il segreto degli alberi”, e ha vinto il Premio Monicelli al Festival di Viareggio Europacinema.

Alessandro Tofanelli | Nel pomeriggio

Alessandro Tofanelli, Nel pomeriggio, 2022, olio su tavola, cm 50×50

LA PITTURA DELL’IMMAGINIFICO IN MOSTRA

“La Pittura dell’Immaginifico” degli artisti toscani Claudio Cargiolli, Marco Manzella e Alessandro Tofanelli in mostra, dal 4 al 31 agosto 2022, presso il Museo Le Stanze della Memoria di Barga (LU).

Claudio Cargiolli, Marco Manzella, Alessandro Tofanelli
La Pittura dell’Immaginifico
A cura di Lucia Morelli
Museo Le Stanze della Memoria
Via Di Mezzo, 55051 Barga (LU)
4-31 agosto 2022

Il titolo della mostra – “La Pittura dell’Immaginifico” – fa riferimento alla preponderante assenza di tempo che caratterizza le opere esposte, fatte di materia concreta e di luce labile, di piccoli dettagli che celano un mondo.
Luoghi astratti, luoghi onirici, luoghi effimeri, che risuonano tra le pietre di Barga, il borgo dell’arte, amato e apprezzato da artisti e poeti.

Marco Manzella | A little man in the street

Marco Manzella, A little man in the street I, 2001, tempera su tavola, cm 30X20

Presentata da Giovanni Faccenda, l’esposizione è organizzata da Bernabò Home Gallery con il patrocinio e il supporto del Consiglio regionale della Toscana, della Provincia di Lucca e del Comune di Barga, grazie al contributo di Idrotherm 2000 S.p.a.

INFORMAZIONI: Bernabò Home Gallery, Via Jacopo da Trezzo 9, 20056 Trezzo sull’Adda (MI) – Piazza Angelio 2, 55051 Barga (LU). www.bernabohomegallery.it

 

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2 thoughts on “La Pittura dell’Immaginifico nelle opere di tre artisti italiani

  1. C’è nel quadro di Tofanelli qualcosa che va direttamente nel mio cuore. Avverto fiaba, intimità, immersione in una natura che riscalda e, al contempo, ristora. Ha una luce suggestiva. Bellissimo! Geniale! Mi fa pensare lontanamente a Magritte che adoro. Complimenti.

    • Le sue opere sono straordinarie proprio per questo. Ognuno vede cose diverse e immagina luoghi dell’anima.

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