Van Eyck e il Polittico dell’Agnello Mistico: un capolavoro nelle Fiandre

Bruges

VAN EYCK E IL POLITTICO DELL’AGNELLO MISTICO: IL MIO VIAGGIO NELLE FIANDRE ALLA SCOPERTA DI UN CAPOLAVORO

Il Polittico dell’Agnello Mistico è, per dimensioni, il più grande capolavoro di van Eyck ma è anche quello più prezioso e delicato.
L’opera si trova nelle Fiandre, in Belgio, un territorio che è uno scrigno di tesori e capolavori, a circa un’ora di treno da Bruxelles.
Che le Fiandre fossero un luogo ricco d’arte lo avevo già capito lo scorso anno, quando c’ero stata per un tour alla scoperta della pittura fiamminga, che vi avevo raccontato nel post Pittura fiamminga: un tour tra i capolavori delle Fiandre. Perciò, quando sono stata invitata a tornarci per un viaggio sulle tracce di van Eyck, e del suo capolavoro più importante, ho accettato immediatamente.

Immersa completamente nell’atmosfera antica delle città di Bruges e Gent, ho trascorso tre giorni nelle Fiandre alla scoperta di van Eyck, della sua arte e del suo tempo.
Forse è meglio però che io parta dall’inizio e più precisamente dal mio arrivo a Bruges.

Il mio viaggio alla scoperta di van Eyck e del Polittico dell’Agnello Mistico

Beghinaggio | Bruges

Il Beghinaggio a Bruges

L’invito a tornare nelle Fiandre è arrivato da VisitFlanders, che mi ha offerto la possibilità di ammirare il Polittico dell’Agnello Mistico, il grande capolavoro di van Eyck a Gent, ma solo dopo un viaggio alla scoperta dei luoghi in cui ha vissuto l’artista, per andare alla ricerca delle sue tracce nelle due città che hanno legato la loro storia a quella dei suoi capolavori: Bruges, la città dove è vissuto, e Gent, la città in cui si trova il suo capolavoro.
Per questo motivo il mio viaggio nelle Fiandre, sulle tracce di van Eyck e alla scoperta del Polittico dell’Agnello Mistico, inizia a Bruges, la città in cui l’artista ha vissuto e lavorato ai suoi grandi capolavori.

VAN EYCK A BRUGES

1° GIORNO
Bruges mi accoglie con una lieve pioggia, che però non mi impedisce di iniziare subito il mio viaggio all’insegna dell’arte.
Decido allora di dirigermi al Markt, la grande pazza del mercato e cuore pulsante di Bruges, che ai tempi di van Eyck era un vero crocevia di merci proveniente da tutto il mondo, un luogo un po’ diverso da ora e che vedeva le navi del tempo arrivare fino alla piazza del mercato e scaricare direttamente le merci da vendere e distribuire ai commercianti. Oggi è un luogo pieno di vita ma nel Quattrocento me lo immagino pieno di colori e rumori.
Da qui la mia passeggiata prosegue tra case di mattoni, ponti e canali fino al Beghinaggio, un complesso di abitazioni bianche circondate da mura sorto ai tempi delle crociate, che riuniva donne indipendenti e libere in questa specie di quartiere protetto.
Un esempio di emancipazione femminile che anticipava i tempi di qualche secolo!

Arrivo al Beghinaggio verso sera e, dato che ancora oggi le sue porte vengono chiuse alle 18.30 (al mattino riaprono alle 6.30) faccio una visita veloce a questo luogo in cui regna la pace e il silenzio per dirigermi poi al Burg.
Immersa in un’atmosfera d’altri tempi, arrivo nella piazza del Burg e resto un po’ delusa inizialmente. Sembra, infatti, un luogo come tanti ma in realtà qui, nel Quattrocento, sorgeva la chiesa di San Donaziano, in cui si trovava la “Madonna col canonico van der Paele” di van Eyck, oggi esposta al Groeninge Museum, ma era anche la chiesa in cui l’artista fu sepolto. Quindi questo è un luogo importante per il mio viaggio sulle tracce di van Eyck e non vedo l’ora di vedere il dipinto che l’artista aveva realizzato per questa chiesa che ora non c’è più!

2° GIORNO
Se la Bruges di van Eyck era la capitale del commercio internazionale, dove vivevano i banchieri, i commercianti e gli artisti che realizzavano le opere per le ricche dimore dell’inizio del Quattrocento?
Con questa domanda inizia la mia seconda giornata alla scoperta di Bruges e dell’arte nelle Fiandre.

Corte Bladelin | Bruges

Corte Bladelin a Bruges

Visito la Corte Bladelin, ovvero la residenza dei Medici a Bruges nel XVI secolo e dove vivevano i Portinari, rappresentanti del Banco dei Medici, che curavano gli interessi della famiglia più potente di Firenze e inviarono anche le opere dell’arte fiamminga in patria, contribuendo alla diffusione delle opere d’arte degli artisti che lavoravano a Bruges.
Nella zona della città in cui si trova la Corte Bladelin si trovava il centro economico e commerciale di Bruges, era qui che i banchieri e i commercianti di tutta Europa s’incontravano e facevano affari, qui inoltre si svolsero le prime transazioni finanziarie dell’era moderna e nacque la Borsa, che deriva il suo nome dalla famiglia di Bruges “van der Beurse”.

Non mi stupisce allora di trovare, a pochi passi dai palazzi in cui si facevano affari e si scambiavano merci, il quartiere degli artisti e anche il luogo in cui sorgeva la casa di van Eyck.
La sua dimora era sicuramente quella di un uomo molto ricco e, nel luogo in cui ora c’è un muro di mattoni, che costeggia uno dei tanti canali di Bruges, si trovavano la casa e lo studio del più importante artista fiammingo.
Jan van Eyck, vale la pena ricordarlo, non fu solo un grande artista ma il pittore di corte del duca di Borgogna Filippo il Buono, per il quale rivestì anche il ruolo di diplomatico e compì numerosi viaggi, tra cui quello a Lisbona per concordare le nozze del duca con Isabella di Portogallo. L’artista era nato nel 1390 nei pressi di Maastricht ma nel 1425 si mette al servizio del duca, vive a Bruges e conduce una vita avventurosa tra arte e incarichi diplomatici.

Tra le opere che certamente van Eyck ha realizzato a Bruges c’è la “Madonna col canonico van der Paele”, che si trova al Groeninge Museum di Bruges e che è il dipinto più grande realizzato dall’artista dopo il Polittico dell’Agnello Mistico.
E’ tempo di ammirare questo dipinto e quindi mi dirigo verso il museo!

Davanti al dipinto di van Eyck sono i colori e i dettagli a catturare la mia attenzione. La scena è semplice: il canonico van der Paele, committente del dipinto, viene presentato alla Madonna e Gesù bambino da San Donaziano e San Giorgio.
Il realismo che van Eyck riesce a dare all’intera rappresentazione è, però, strabiliante. Ogni piega dei tessuti, ogni ruga nel volto del canonico e ogni imperfezione della pelle sono dipinti perfettamente. Elementi che si possono apprezzare pienamente solo quando ci si trova davanti alle sue opere e, in questo caso, osservando con grande attenzione, si nota un riflesso nell’elmo, nel gomito e nello scudo di San Giorgio.
In quel riflesso c’è l’autoritratto di van Eyck con indosso il suo turbante rosso, mentre dipinge.
Straordinario!

Madonna col canonico van der Paele | van Eyck

La Madonna col canonico van der Paele di van Eyck

Prima di lasciare Bruges mi dirigo all’Historium. Non si tratta di un museo ma di un luogo in cui è possibile fare un’esperienza immersiva nella Bruges del 1437.
Attraverso sette sale si ripercorre la storia di Jacob, immaginario apprendista di van Eyck, che deve aiutare l’artista a completare la “Madonna col canonico van der Paele”.
Tra filmati, ricostruzioni di stanze del Quattrocento ed effetti speciali si scopre come si svolgeva la vita quotidiana di Bruges ai tempi di van Eyck.

Con questa visita all’Historium e dopo aver visto le opere di un altro grande artista fiammingo, Hans Memling, nell’Ospedale di San Giovanni (Sint-Janshospitaal) ho capito che Bruges era la città perfetta per un artista come van Eyck, che qui poteva trovare ispirazione ma anche committenti in grado di apprezzare il suo lavoro. 
Dopo essermi immersa, quindi, completamente nella Bruges del Quattrocento è venuto il momento di andare ad ammirare il grande capolavoro di van Eyck: il Polittico dell’Agnello Mistico a Gent.

3° GIORNO
A pochi chilometri di distanza da Bruges si trova la vivace cittadina di Gent, che custodisce il Polittico dell’Agnello Mistico, considerato il capolavoro di van Eyck.

La mia prima tappa è il Museo di Belle Arti di Gent (MSK Museum) dove da anni si sta conducendo un delicato restauro delle tavole che compongono l’opera e che nel 2020 verranno ricollocate, al loro posto, nella Cattedrale di San Bavone.
Il laboratorio di restauro è visibile al pubblico e chiunque può osservare i restauratori all’opera, che in questi anni ha fatto riemergere la luce e i colori originari della pittura di van Eyck e del fratello Hubert.

MSK Museum | Gent

MSK Museum di Gent

IL POLITTICO DELL’AGNELLO MISTICO

Considerato il capolavoro di van Eyck, in realtà sappiamo già dall’Ottocento che fu un’opera che l’artista realizzò insieme al fratello Hubert.
Fu un restauro ottocentesco, infatti, a riportare alla luce un’iscrizione che chiariva che gli autori del più grande polittico del Rinascimento fiammingo erano i due fratelli.

Il Polittico dell’Agnello Mistico venne realizzato nel 1432 appositamente per la Cattedrale di San Bavone.
Si tratta di un’opera composta da 12 pannelli di legno, dipinti a olio, che descrivono, nella parte interna, il tema della Redenzione.
Nella parte inferiore si trova l’Agnello, simbolo di Cristo, adorato da una moltitudine di personaggi, tra cui angeli, santi, e cavalieri, nel giardino del Paradiso. Nella parte superiore, invece, attorno alla figura di Cristo Re con la Vergine Maria e Giovanni Battista vi sono gruppi di angeli che cantano e suonano, mentre nei pannelli esterni si vedono Adamo ed Eva.
I pannelli della parte esterna rappresentano l’Annunciazione, santi, sibille e anche i committenti inginocchiati: il nobile proprietario terriero Jos Vijd con la moglie Lysbette Borluut.
I colori luminosi, i dettagli perfetti, il naturalismo, il paesaggio che lascia intravedere sullo sfondo uno sfumato che molto tempo dopo Leonardo da Vinci introdurrà nelle sue opere, fanno di quest’opera un capolavoro incredibile e che pone tantissime domande su chi fosse realmente van Eyck, dove avvenne la sua formazione e quali fossero gli studi che aveva fatto.
Questo, più di altri capolavori di van Eyck, dimostrano come l’artista avesse perfezionato la tecnica della pittura a olio portandola ai massimi livelli, ma si nota anche la sua padronanza della geometria, della prospettiva e degli effetti della luce, unite ad una abilità da miniaturista, che gli permetteva di essere così preciso nella resa dei dettagli più piccoli.
La vita di van Eyck è, soprattutto per quanto riguarda la sua formazione, avvolta nel mistero ma il restauro del Polittico dell’Agnello Mistico ha permesso di far luce su molti aspetti del suo lavoro.

van Eyck | Polittico dell'Agnello Mistico

Il Polittico dell’Agnello Mistico di Gent

Il 2020 è l’anno che le Fiandre hanno scelto per celebrare van Eyck e il ritorno, nella Chiesa di San Bavone, delle tavole restaurate del Polittico dell’Agnello Mistico.

Il primo appuntamento dell’anno dedicato a van Eyck inizia con la mostra “Van Eyck. An Optical Revolution” (dal 1° febbraio al 30 aprile 2020) presso il Museo dei Belle Arti di Gent (MSK): la più grande mostra mai realizzata su van Eyck.
La mostra intende ripercorrere il lavoro di van Eyck e svelare nuovi assetti del suo lavoro, grazie alla presenza di gran parte dei suoi capolavori e degli artisti del suo tempo, ma permette anche di ammirare, a distanza ravvicinata, i pannelli esterni del Polittico di Gent restaurati, prima che vengano ricollocati nella Cattedrale.
L’altro grande appuntamento, invece, è il ritorno di tutti i pannelli nella Cattedrale di San Bavone, previsto a gennaio 2020.

Anche la città di Bruges vuole celebrare van Eyck nel 2020, approfondendo altri aspetti della sua arte.

Infatti, è in programma la mostra “Jan van Eyck in Bruges” (dal 12 marzo al 12 luglio 2020) presso il Groeninge Museum, incentrata sui due capolavori del pittore di corte dei Borgogna: la “Madonna con il canonico van der Paele” e il “Ritratto di Margaretha van Eyck”.
Mentre, dal 4 aprile al 6 settembre 2020, all’Ospedale di San Giovanni si potrà visitare l’esposizione Memling now: Hans Memling nell’arte contemporanea”, per approfondire l’arte di Memling, a cui van Eyck ha passato idealmente il testimone.

Le mostre e gli eventi dedicati a van Eyck fanno parte del progetto Flemish Masters.

Si conclude qui questo lungo post con la descrizione di un viaggio alla scoperta di un capolavoro e dell’artista che l’ha realizzato.
Un viaggio che mi ha portata in un territorio come le Fiandre, che conserva un atmosfera antica ma che è capace di valorizzare i suoi tesori per tramandarli alle future generazioni.
Se vuoi scoprire anche tu le Fiandre di van Eyck ti consiglio di fare questo viaggio e, per questo, ti lascio qualche consiglio pratico.

DOVE HO MANGIATO

A Bruges –> Pranzo da Blackbird. Locale meraviglioso e curato nei minimi dettagli. I piatti sono preparati in modo spettacolare. Attenzione però, il locale è aperto solo a colazione e a pranzo.

A Bruges –> Cena da Goespitte 43. Un locale molto bello dove si mangia sia carne che pesce, con piatti curati nella presentazione e accompagnati da vini diversi in base agli abbinamenti consigliati dallo chef.

A Bruges –> Café Vlissinghe. Atmosfera da vecchia Bruges in questo luogo che vi consiglio. Si tratta della birreria, o pub, più antico del mondo. Fondato nel 1515 e in attività, ininterrottamente, fino ad oggi. Nel 2015 ha festeggiato i suoi primi 500 anni e l’ambiente all’interno è fatto di oggetti e mobili proveniente dai secoli passati. Addirittura c’è la poltrona su cui, si dice, si sedeva Carlo V quando veniva qui a bere.
Io non ho mangiato qui ma avrei voluto avere il tempo per sedermi e assaggiare una zuppa, il cui profumo riempiva locale!

A Gent–> Pranzo da Mémé Gusta. La cucina tradizionale fiamminga in un locale bellissimo e dove è stato un piacere mangiare. Lo stufato che fanno qui è divino!

A Gent–> Cena da Pakhuis. Questo locale è enorme. Collocato all’interno di una vecchia fabbrica ma trasformato in un delizioso ristorante. Ho mangiato dell’ottimo pesce crudo ma il ristorante propone anche piatti di carne.

DOVE HO DORMITO

A Bruges –> Hotel Portinari. Distante dalla stazione del treno solo 1 km, è comodo per raggiungere tutti i luoghi principali che ho visitato sia per i ristoranti dove ho mangiato.

A Gent–> Hotel Best Western Chamade. A pochi minuti dalla stazione del treno e collocato davanti alla fermata del tram. Un albergo comodo per raggiungere il centro.

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