INTERVISTA A RABARAMA: IL CORPO COME EMOZIONE
Rabarama nasce a Roma nel 1969, si laurea all’Accademia di Belle Arti di Venezia nel 1991 e vive e lavora a Padova.
Rabarama è un talento poliedrico, sperimenta e realizza opere in terracotta, in bronzo dipinto, in marmo, in vetro, pietre rare e in molti altri materiali, ma è famosa soprattutto per quelle sculture uniche e inconfondibili che presentano delle figure umane completamente ricoperte di segni e simboli, trasformando il corpo scolpito come una superficie su cui tatuare dei messaggi.
Il 25 agosto Rabarama sarà a Cortina per un evento organizzato grazie alla collaborazione tra la Galleria Luigi Proietti e l’Hotel Ambra Cortina, che espone nel terrazzo una delle opere dell’artista (in fondo al post trovate l’indirizzo per vedere l’opera).
L’evento è aperto al pubblico e permetterà di incontrare Rabarama, che sarà presente. Ecco cosa mi ha raccontato l’artista sulle sue opere e sul loro significato.
Caterina Art post Blog: Il suo vero nome è Paola Epifani, ma il suo nome d’arte è Rabarama.
Esiste una relazione tra la sua arte e il nome con cui è nota al pubblico?
Rabarama: Il mio nome d’arte nasce per motivi personali che rimangono nell’ambito della mia privacy, tuttavia procedendo con la mia ricerca e lo studio di antiche filosofie, i cui simboli mi hanno ispirata ed ho poi inserito nelle mie opere, ho potuto scoprire che Rabarama è composto da due parole: RABA in sanscrito indica un simbolo o un segno, mentre RAMA è legato alla divinità.
Quindi il mio nome d’arte si ricollega al “segno divino”, che mi auguro essere in qualche modo sempre presente in ogni mia opera.
Caterina ApB: Le sue sculture sono corpi che parlano attraverso simboli disegnati e incisi sulla superficie.
Quando è nato il suo interesse per il corpo e quali sono gli artisti a cui si ispira?
Rabarama: Poiché la mia arte si ispira all’essere umano, lo studio del corpo è stato un punto di partenza quasi obbligato.
Ho inteso il corpo come l’involucro che racchiude la nostra Anima ed il nostro vero essere, ed ho in seguito proseguito il mio percorso artistico studiando la genetica, che ho interpretato tramite puzzle e nidi d’ape.
Il corpo umano, oltre ad essere scrigno della nostra essenza, è il trait d’union tra il nostro microcosmo ed il resto dell’universo, senza di questo non potremmo approcciarci al mondo ed interagire con esso.
Gli artisti a cui mi ispiro sono Louise Bourgeois e Lucian Freud, entrambi dal fortissimo impatto emotivo e che hanno studiato il corpo umano ed il suo essere in profondità.
Caterina ApB: Le sue sculture trovano spesso un loro spazio in luoghi pubblici.
Questo aspetto influisce nell’ideazione delle sue opere oppure no?
Rabarama: Quando creo lo faccio per passione e istintivamente, non ho mai nell’immediato un’idea precisa di dove potranno poi essere accolte le mie creature, anche perché generalmente non realizzo opere su commissione.
Ogni opera vuole trasmettere un messaggio e rappresentare un’emozione che voglio tradurre in realtà.
Ovviamente in seguito sono molto lieta che queste vengano accolte presso amanti dell’arte piuttosto che presso luoghi pubblici, interagendo a loro modo con lo spazio circostante e, spero, emanando energia propria, che possa stimolare emotivamente ed intellettualmente il fruitore.
Caterina ApB: Come definirebbe il suo stile?
Rabarama: Sicuramente figurativo. Come dicevamo in precedenza, lo studio e riproduzione del corpo in tutte le sue movenze e sfaccettature è senza dubbio la base del mio lavoro, che poi arricchisco con simbologie e incisioni assolutamente personali, derivanti da anni di ricerca e riflessione, trasformando il mio linguaggio in astratto.
A mio giudizio, l’arte deve innanzitutto riuscire a trasmettere qualcosa in chi la guarda e ne fruisce, che sia un’emozione, la proposizione di una domanda o addirittura la risposta a questioni a cui la mente da sola non può dare soluzione senza che l’anima venga prima stimolata originando così l’ispirazione.
Ogni artista, al di là del tipo di stile a cui fa riferimento, dovrebbe riuscire a produrre quest’effetto in ciascuno di noi.
RABARAMA A CORTINA
Hotel Ambra Cortina
Via XXIX Maggio, 28 – 32043 Cortina d’Ampezzo.
Si trova a 200 metri dalla Funivia del Faloria ed a 150 metri dal Corso Italia, l’isola pedonale nel centro di Cortina.
LINK
http://www.hotelambracortina.it
LEGGI ANCHE: Intervista a Andrea Prandi, l’artista italiano invitato come ospite internazionale presso il Padiglione del Guatemala alla Biennale di Venezia.