LE SCULTURE DI DAVID BEGBIE
Le sculture di David Begbie sfruttano le forme figurative derivanti dalla rete metallica o dall’acciaio.
In queste forme vengono incapsulate tutta una serie di rapporti: tra uomo e donna, mascolino e femmineo, positivo e negativo, materia ed antimateria, luce ed oscurità.
David Begbie
David Begbie è uno dei più influenti scultori inglesi. Esponente di punta della scultura in rete metallica ha all’attivo mostre personali in tutto il mondo.
Le sue opere sono esposte in Musei come la Galleria Nazionale di Arte Moderna a Roma; la National Gallery Canberra in Australia; il Museum Beelden aan Zee in Olanda; la National Gallery of Canada; il National History Museum di Londra.
David Begbie nasce ad Edimburgo, Scozia, nel 1955.
Scopre le proprietà’ del mezzo scultoreo nel 1977 studiando alla scuola d’arte di Winchester e, durante il Master in Scultura alla Slade School di Londra, sviluppa una tecnica scultorea unica con rete metallica che sarà alla base di un nuovo linguaggio figurativo. Dopo dieci anni da allora, David Begbie ha lavorato quasi esclusivamente con la forma umana, scolpendo inizialmente l’acciaio leggero e la rete metallica bronzea, ma anche realizzando mono stampe, incisioni, disegni ad inchiostro e carboncino, lavori a tecnica mista e fotografie.
Le sculture dell’artista sono immagini archetipiche contemporanee che sfruttano le forme figurative derivanti dalla rete metallica o dall’acciaio. In queste forme vengono incapsulate tutta una serie di rapporti: tra uomo e donna, mascolino e femmineo, positivo e negativo, materia ed antimateria, luce ed oscurità.
Numerose le commissioni pubbliche e private, tra cui il Natural History Museum di Londra; the Faith Dome of the Millennium Dome, Greenwich; il Buddha Bar di Londra; Citibank, Londra; The Hyatt Carlton di Londra; il Connaught Hotel di Londra; The Lowry Hotel di Manchester; Hanover Grange, Montego Bay, Jamaica.
Dal 7 al 25 Ottobre Cris Contini Contemporary porta a Milano le opere di David Begbie con una mostra dal titolo AMOURPHUS.
Il titolo della nuova mostra, AMOURPHUS, è un gioco linguistico che unisce il termine
“amorfo” alle parole “amour” e “us” (ovvero noi).
Una triplice sintesi che abbraccia tre concetti chiave nella poetica dell’artista: il termine
Amorfo rimanda al tratto distintivo di Begbie, il cui studio sull’anatomia umana si trasfigura
spesso in silhouette dalle forme fluide e non tangibili.
Amour e Us richiamano le relazioni racchiuse in queste forme, la congiunzione tra maschile e femminile, una dimensione di intimità inclusiva.
Emerge in ogni opera di David Begbie, con potenza plastica, la capacità straordinaria di lavorare la rete metallica con una precisione anatomica iper-reale. Prendendo le mosse dalla scultura classica e dai suoi canoni di bellezza, David Begbie riesce a infondere nelle sue sculture una nuance emotiva dalla spiazzante contemporaneità.
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