L’opera dei Quattro Sportelli con Visione dell’Aldilà di Bosch, affascinante e misteriosa, è sorprendentemente custodita nel cuore di Venezia, presso il Palazzo Ducale. Ma perché un capolavoro del celebre pittore olandese Hieronymus Bosch si trova a Venezia, in una città nota principalmente per le opere di Tiziano, per i musei d’arte contemporanea come la Collezione Peggy Guggenheim e per la magia e la storia della laguna?
Per comprendere il motivo di questa collocazione insolita, è necessario fare un salto indietro nel tempo e considerare il contesto storico dell’epoca. In questo post cercherò di dare una risposta a tutte queste domande e ti spiego l’importanza di quest’opera da vedere a Venezia.
I misteriosi Quattro Sportelli con Visione dell’Aldilà di Bosch a Venezia
Nel Rinascimento, Venezia era una delle città più influenti d’Europa e un importante centro economico e culturale. La Serenissima Repubblica di Venezia intratteneva relazioni commerciali con diverse regioni, compresi i Paesi Bassi, patria di Hieronymus Bosch. Grazie a queste connessioni, l’opera di Bosch raggiunse Venezia, diventando parte integrante della collezione artistica della città.
Tuttavia, ci sono anche altre ragioni che spiegano la presenza dei Quattro Sportelli con Visione dell’Aldilà di Bosch a Venezia. Innanzitutto, Venezia era conosciuta per la sua tolleranza artistica e religiosa. Questo rendeva la città un luogo perfetto per accogliere opere come quelle di Bosch, che presentavano contenuti simbolici, allegorici e spesso enigmatici. La mentalità aperta dei veneziani verso l’arte sperimentale e provocatoria permise a opere come quelle di Bosch di trovare un pubblico e collezionisti appassionati.
Inoltre, Venezia era un centro di scambi culturali e di conoscenza. I mercanti e i diplomatici veneziani erano in contatto con artisti, studiosi e collezionisti di tutta Europa, garantendo una grande varietà di opere d’arte provenienti da diverse tradizioni artistiche. L’arrivo dei Quattro Sportelli con Visione dell’Aldilà di Bosch a Venezia potrebbe essere stato influenzato da questa rete di scambi culturali, che facilitava il flusso di opere d’arte tra le città europee.
ANALISI DEI QUATTRO SPORTELLI CON VISIONE DELL’ALDILÀ DI BOSCH
Nella prima tavola è rappresentato il Paradiso terrestre in cui uomini e donne si muovono in un paesaggio collinare e sono accompagnati da angeli. Queste figure guardano verso una fontana della vita che è collocata in alto, sulla sommità di una collina. Sullo sfondo si vede un leone mentre ne divora un altro e che anticipa la corruzione dell’essere umano ch provocherà la cacciata dal Paradiso.
La seconda tavola descrive l’Ascesa all’Empireo in cui le anime sembrano attratte e quasi risucchiate dalla luce che proviene da un cilindro. Sembra effettivamente che le anime diventino più leggere e salgano fino a raggiungere la luce.
La terza tavola raffigura la Caduta dei dannati e in questo caso siamo di fronte a una composizione straordinaria in cui le anime non scendono ma sprofondano nell’oscurità, inseguita dai demoni. Si tratta della tavola dei toni più cupi e in cui l’oscurità è accesa solo da qualche bagliore che lascia intravedere i contorni delle poche figure rappresentate.
La quarta e ultima tavola descrive l’Inferno dove appare quasi una figura in primo via piano disperata per la sua sorte, mentre un diavolo la tormenta. In questa tavola ci sono poche altre figure ma ciò che cattura l’attenzione di chi osserva è una rupe avvolta dalle fiamme sulla sommità.
Ogni sportello svela un diverso aspetto della visione dell’Aldilà, invitando lo spettatore a immergersi in un viaggio simbolico tra inferno, purgatorio e paradiso. La sua presenza presso il Palazzo Ducale di Venezia è un richiamo alla diversità artistica e alla capacità di aprire le porte dell’immaginazione.
QUALCHE CURIOSITÀ SUI QUATTRO SPORTELLI CON VISIONE DELL’ALDILÀ DI BOSCH
Probabilmente i quattro sportelli con Visione dell’Aldilà di Bosh facevano parte della collezione veneziana del cardinale Grimani. Sappiamo della presenza a Venezia di quest’opera sin dalla fine del ‘500 poiché Marcantonio Michiel descrive i dipinti in “Notizia d’opera del disegno (1521).
Il ruolo della nobiltà veneziana nel collezionare e commissionare opere d’arte come questa era fondamentale. Le nobili famiglie di Venezia spesso si impegnavano nel finanziamento di importanti opere artistiche ed è possibile che il cardinale Grimani abbia acquisito i Quattro Sportelli con Visione di Bosch per arricchire la propria collezione privata e per intrattenere i suoi ospiti con complesse discussioni sull’Aldilà e il senso della vita.
I Quattro Sportelli con Visione dell’Aldilà di Bosch rappresentano un’opera senza precedenti nel panorama artistico del Rinascimento. Le immagini enigmatiche e popolate da creature bizzarre, il simbolismo misteriosi e le scene allegoriche, riflettono la complessità e la profondità del pensiero di Bosch. Si pensi ad esempio all’altro grande capolavoro costituito dal Trittico del Giardino delle Delizie di Bosch da veder al Museo del Prado.
La collocazione dei Quattro Sportelli con Visione dell’Aldilà di Bosch a Venezia rappresenta il connubio perfetto tra una città aperta all’arte e all’innovazione e un’opera straordinaria che sfida le convenzioni artistiche del suo tempo. Grazie a questa combinazione unica di fattori, oggi possiamo ammirare e studiare da vicino l’opera di uno dei più grandi maestri del Rinascimento, lasciandoci affascinare dalla sua genialità e dal suo enigmatico messaggio.