GLI IMPRESSIONISTI A TREVISO: UNA MOSTRA SULLA STORIA DELL’IMPRESSIONISMO
Treviso mostra impressionismo. A Treviso è finalmente arrivata la mostra dedicata all’Impressionismo e alla sua storia.
140 opere esposte negli spazi del Museo di Santa Caterina dal 29 ottobre 2016 al 17 aprile 2017.
Questa mostra a Treviso è enorme, ma non stanca mai perché le opere esposte sono dei veri capolavori.
Il percorso inizia con una mostra nella mostra. Tre capolavori di tre artisti che con le loro rappresentazioni femminili hanno influenzato l’arte della fine dell’Ottocento: Venere che sorge dal mare di Tiziano, il Banchetto di Erode di Rubens e Una donna nel letto di Rembrandt.
Da qui si parte per un viaggio incredibile nella storia della pittura che dalla fine del XIX secolo ha avuto come punto di riferimento la Francia, dove approdarono gli artisti di tutto il mondo che nell’impressionismo hanno trovato più di un’ispirazione. Tra questi anche gli italiani Boldini e Federico Zandomeneghi, ma anche l’americano Edward Hopper.
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In questa mostra a Treviso, c’è la passione del suo curatore, quel Marco Goldin autore anche della mostra sui Notturni nell’arte, ma c’è anche una qualità delle opere esposte altissima, che permettono di capire meglio gli esordi dell’Impressionismo e poi lo sviluppo del movimento in uno scenario in cui convivono punti di vista differenti. C’erano infatti molti artisti che erano ancora legati alla pittura accademica ma altri che iniziavano a sperimentare tecniche nuove come la fotografia.
Si tratta di un periodo in cui era alta la concentrazione di artisti di grande talento, molti dei quali svilupperanno nuovi linguaggi.
L’aspetto più interessante dell’Impressionismo è proprio questo, ed è messo in evidenza da questa mostra, che in esso ci sono già tutte le idee della modernità e di tutto quello che accadrà nel campo artistico nel ‘900.
Nella mostra a Treviso ci sono tutti i grandi maestri dell’Impressionismo.
Ci sono Il clown e La piccola Irene di Renoir, le Nature morte e il Ritratto di un bambino della famiglia Lange di Edouard Manet, con lo sguardo un po’ smarrito, i Gelsi potati al tramonto di Van Gogh e le Ninfee di Claude Monet. Ci sono anche Diego Martelli, il critico e letterato amico dei Macchiaioli, ritratto da Degas, e poi le opere di Delacroix, Jean Auguste Dominique Ingres, Cézanne, Sisley, Coubet e una quantità incredibile di altri maestri che hanno vissuto e lavorato in quel periodo straordinario di cambiamenti e nuovi modi di fare arte.
La mostra è suddivisa in sei sezioni, che vi ho descritto nel dettaglio qualche mese fa, che raccontano la genesi, lo sviluppo, la crisi e la trasformazione (leggi anche cos’è il Post-Impressionismo) di quello che è stato un movimento artistico che ha cambiato le regole della pittura, che voleva indagare il presente puntando a cogliere l’istante, che usava il colore per trovare la luce e guardava all’arte giapponese come ad un modello di eleganza e di equilibrio.
Questa è una delle poche mostre sull’Impressionismo che raccontano il più importante movimento artistico che la storia dell’arte ricordi.
Non potete non andare a vederla, facendo attenzione a non uscire senza aver notato alcuni dettagli importanti.
Le opere da non perdere
Durante tutto il percorso le opere dell’arte giapponese e la fotografia sono usati come confronto e riferimento delle ispirazioni degli Impressionisti. Si tratta di opere di artisti come Hiroshige e Hokusai provenienti dai musei d’arte orientale di Genova e di Torino oppure da collezioni private.
In mostra ci sono le fotografie di Gustave Le Gray provenienti dal Victoria & Albert Museum di Londra e dall’Art Institute of Chicago.
Io non le avevo mai viste fino ad oggi e qui assumono un senso particolare, dimostrando che l’arte non è fatta per stare chiusa all’interno di categorie decise a tavolino, la creatività scaturisce da qualunque avvenimento, scoperta e invenzione e prende strade inimmaginabili.
Ogni mese gli iscritti alla Newsletter ricevono la mini guida ad una mostra e nel mese di novembre 2016 la guida è dedicata proprio alla mostra “Storie dell’Impressionismo”.
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LEGGI ANCHE: Il post che ho dedicato per chi vuole scoprire l’arte e le meraviglie di Treviso e dintorni.
INFO
Storie dell’Impressionismo
Treviso, Museo di Santa Caterina
Dal 29 ottobre 2016 al 17 aprile 2017
Ho visto e apprezzato la mostra. Il vostro articolo è molto inteessante!
Grazie Pierangela, anche a me è piaciuta e gli dico la mini guida che gli iscritti alla newsletter riceveranno la settimana prossima.
Perché è una mostra enorme e ci si potrebbe fare 5 esposizioni con tutte le opere che ci sono. Io ho avuto bisogno di rielaborarla dopo la visita 😉
Ma sinceramente penso che tornerò una seconda volta a vederla.
IBellissima mostra .Ben organizzata mi è piaciuta moltissimo.
Grazie Anna Maria per aver lasciato il tuo commento.
Mi piace sapere se le mostre che sono piaciute a me sono piaciute anche a voi 😉
Come mi piacerebbe venire a vederla!
Io l’ho vista il giorno dell’inaugurazione ed è stata superiore alle mie aspettative.
Credevo di trovare qualche capolavoro e invece mi sono trovata a percorrere un viaggio in 140 opere, alcune della quali strepitose.
Io credo sia la vera mostra da non perdere quest’anno 😉
Bisogna prenotare per vedere la mostra o si può arrivare là direttamente?
Io consiglio di prenotare perchè le file per entrare sono lunghe, soprattutto nel weekend, ma anche negli altri giorni c’è comunque da aspettare per fare il biglietto all’ingresso.
In fondo al post c’è il link al sito della mostra dove puoi fare la prenotazione.