San Pietroburgo è una delle destinazioni preferite da chi va in crociera d’estate. Crociera, aereo o treno, a prescindere dal mezzo che utilizzate non perdetevi l’Ermitage, museo da record così ricco di pezzi da far girare la testa.
Ecco gli imperdibili selezionati per non perdersi proprio nulla di un museo grandioso!
Un contratto perso e un cliente insolvente: così inizia la storia delle collezioni dell’Ermitage.
Siamo in Prussia, dal mercante di stoffe Johann Ernst Gotzkowsky: incaricato da Federico II di Prussia di assemblargli una collezione d’arte degna delle grandi corti europee, in pochi anni assemblò più di 200 pezzi. Ma al momento di venir pagato, ahinoi ecco la sorpresa: il re, che aveva speso grandi somme di denaro per la guerra dei Sette Anni, non poteva pagare. Cliente insolvente, contratto perso. Fortuna per Johann, all’acquisto pensò la zarina Caterina nel 1764: immaginate la sua soddisfazione nel portar via la collezione dalle mani dell’acerrimo nemico…
3 milioni di tesori
L’Ermitage è un’enciclopedia ragionata della storia e della pittura del mondo occidentale con più di 3 milioni di pezzi: 3.102.917 per la precisione e se dovessimo calcolare 3 minuti a pezzo dovremmo rimanere nell’Ermitage per 18 anni no-stop. Impossibile vero?
Se siete… secchioni di storia dell’arte o invece amate i gioielli, se preferite le curiosità spicce o siete patiti di armi, troverete il percorso per voi.
Il suggerimento?
Visitate l’Ermitage con un tour guidato: così avrete una visita su misura dei vostri gusti e non vi mangerete le mani per “quel quadro che mannaggia ho scoperto dopo era all’Ermitage ce l’avevo a due passi non l’ho visto e ora quando ci ricapito…”
La prima statua greca che venne in Russia
È la Venere di Tauride: dal nome diremmo venga dritta dritta da Roma, invece si chiama così per il Palazzo di Tauride a San Pietroburgo. Come ogni statua di Venere che si rispetti, la donzella è nuda, uscente dal bagno e con accanto asciugamano d’ordinanza. Ci piace proprio perché è la prima statua greca mai comparsa in Russia: fu ceduta nel 1718 da Papa Clemente XI a Pietro il Grande.
Una delle 7 meraviglie del mondo antico
La statua di Giove è un colosso di oltre 3 metri, così realistico che la guardiamo di sottecchi per paura di venir colpiti da un fulmine. Si dice sia la copia della statua di Fidia al tempio di Zeus, una delle 7 meraviglie del mondo ma purtroppo perduta. Insomma, ammirare la statua all’Ermitage non ci porta esattamente indietro nel tempo, ma quasi.
La mummia del sacerdote
Statuette, sarcofagi, frammenti della stele del trattato di pace fra Ramesse II e gli Ittiti… la collezione egizia dell’Ermitage è davvero impressionante. Il pezzo che colpisce di più? La mummia del sacedote Petese, del X secolo a.C.: sembra guardarci con sofferenza e stupore, emozioni che la mummificazione ha fissato per l’eternità.
Il suonatore di liuto di Caravaggio e Petrarca
Il quadro con il suonatore di liuto (uno strumento molto diffuso nel Rinascimento) di Caravaggio esiste in due versioni: una conservata al Metropolitan Museum of Art, l’altra appunto all’Ermitage, entrambe dipinte da Michelangelo Merisi alla fine del Cinquecento e con modello il pittore e amico Mario Minniti. Cosa c’entra Petrarca? C’entra eccome: il suonatore sta infatti eseguendo il madrigale “Lassar il velo” da un sonetto del Petrarca: Caravaggio fu così preciso nel dipingere che potremmo eseguirlo anche noi.
La signora in giardino a Sainte-Adresse
L’Ermitage custodisce una delle prime opere impressioniste di Monet, dipinta durante il suo soggiorno nel 1867 presso Sainte-Adressel.
Si tratta di un dipinto en plein air, ovvero realizzato all’aperto e davanti al soggetto rappresentato.
La luce è la protagonista del dipinto, catturata da Monet e descritta sulla tela.
La stanza rossa
Il movimento del fauvismo che si sviluppò in Francia nei primi anni del Novecento fu rivoluzionario.
Rifiutava la rappresentazione della realtà, la forma e il colore, espressione di una suggestione individuale. Henri Matisse fu tra i fondatori di questo movimento e “La stanza rossa” è una delle sue opere più famose.
Lo spazio è senza profondità, avvolto da un rosso piatto e che tutto pervade, su cui compaiono i motivi decorativi tipici dei lavori di Matisse.
I gatti dell’Ermitage
Prima di andarvene cercate i gatti attorno al museo: se non lo sapevate, i gatti all’Ermitage sono un’istituzione dai tempi degli zar, e anche ora vengono nutriti e protetti da parte del museo. Pensate, all’Ermitage i gatti hanno addirittura del personale a loro dedicato e vengono festeggiati il 25 aprile con l’Hermitage Day: ah, se lo venissero a sapere i loro cugini italiani del Castello Sforzesco…
E poi?
All’Ermitage ci sono tesori come la Madonna Benois di Leonardo, le Tre grazie di Antonio Canova, il Ritorno del figliol prodigo di Rembrandt (tra parentesi, quella dell’Ermitage è la seconda collezione mondiale su Rembrandt dopo quella di Amsterdam), la Musica di Matisse, la Bevitrice d’assenzio di Picasso… Insomma, la lista delle cose da vedere è praticamente infinita.
Non ho visto moltissimi musei in vita mia, ma dopo avere visto i maggiori di Parigi e Vienna, l’Hermitage è quello che ho preferito! Meravigliosamente suggestiva la Donna nuda di Leonardo: medesima tecnica della Gioconda, ma di gran lunga migliore e più suggestiva!
Luana, l’Hermitage è uno di quei musei che andrebbero visti almeno una volta nella vita.
Tra le opere che mi sono rimaste nel cuore non c’è la “donna nuda” che ti ha colpita e che è attribuita ad un seguace di Leonardo, ma un capolavoro di Giorgione “Giuditta con la testa di Oloferne”.
Quel Giorgione dell’Hermitage è per me il migliore in assoluto 😉