VEDUTISMO: COS’E’ E CHI E’ L’ARTISTA PIU’ IMPORTANTE
Uno dei più affascinanti momenti della pittura europea è la nascita e lo sviluppo del vedutismo nel Settecento, di cui il principale rappresentante è il veneziano Giovanni Antonio Canal, detto Canaletto.
Si tratta di una fase che corrisponde all’invenzione della camera ottica che come in tutti i momenti simili, in cui il progresso tecnologico interessa l’arte (un altro momento importante coincide con l’invenzione dei colori acrilici), si assiste alla nascita di nuovi generi e questo è il caso della corrente del Vedutismo.
Le vedute di Canaletto della città di Venezia, ma anche di Londra, erano richieste soprattutto dai collezionisti anglosassoni, che amavano i paesaggi urbani, ma trovavano nelle opere di Canaletto delle immagini dettagliate e realistiche di quello che si vedeva e si viveva nelle città settecentesche, che ne hanno fatto il principale artista del Vedutismo.
I paesaggi urbani erano stati un soggetto rappresentato molte volte nel corso dei secoli, ma sempre come uno sfondo, mentre nel Settecento la natura e la città diventano gli unici protagonisti dei dipinti e descrivono la vita che scorre con grande realismo.
Sono proprio le vedute di Canaletto ad essere le più ricche di particolari, dando allo spettatore la sensazione di osservare un momento reale perché, oltre alla descrizione dei paesaggi, l’artista inseriva i tocchi di colore che servivano a dare alle rappresentazioni quella luce che rende unica l’atmosfera di una città come Venezia.
Il vedutismo può essere considerato come un’anticipazione della fotografia e in effetti lo strumento utilizzato da Canaletto e dai vedutisti per realizzare quadri così dettagliati è il precursore della macchina fotografica prima e della cinepresa poi.
Si tratta della camera ottica, che ho visto al museo del Precinema di Padova, e che è il vero segreto del successo del vedutismo.
La camera ottica e il vedutismo
La camera ottica permetteva di riprodurre un paesaggio nei minimi particolari.
Si trattava di una scatola di legno portatile che, attraverso degli specchi al suo interno, riproduceva l’immagine del paesaggio che si aveva di fronte. Questo permetteva all’artista di abbozzare uno schizzo, ripassando l’immagine proiettata per poi completare il lavoro nel suo studio.
Questo sistema, combinato con una perfetta padronanza della prospettiva, rendeva le vedute realistiche e fermava in un istante eterno la vita che invece continuava a scorrere.
Ci sarebbe voluto ancora del tempo perchè quella camera ottica potesse trasformarsi in qualcosa in grado di riprodurre anche il movimento e veder nascere la settima arte: il Cinema.
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Magnifico !
Il mio preferito è Canaletto, ma ognuno ha la sua particolarità. 🙂