Vita e opere di Lavinia Fontana, che per prima ha dipinto i nudi femminili

Lavinia Fontana | autoritratto

Lavinia Fontana, autoritratto nel suo studio (1579)

VITA E OPERE DI LAVINIA FONTANA, LA PRIMA ARTISTA CHE HA DIPINTO I NUDI FEMMINILI

Vita e opere di Lavinia Fontana che è stata una delle più importanti artiste del Rinascimento, che si è fatta strada nel mondo dell’arte con la forza del suo talento e con tanto lavoro.
Figlia di un artista di discreto successo a Bologna, Lavinia è stata una celebre e acclamata ritrattista, che si è dedicata anche alla realizzazione di pale d’altare e alle opere di soggetti religiosi, ma fu soprattutto la prima donna della storia dell’arte a dipingere il nudo femminile.

Continua il mio viaggio alla scoperta delle donne artiste più importanti della storia ma ancora poco conosciute. Ho iniziato con la vita e le opere della pittrice Catharina van Hemessen e in questo post ti racconto la storia di Lavinia Fontana.

Vita e opere di Lavinia Fontana

Lavinia Fontana | Autoritratto alla spinetta

Lavinia Fontana, Autoritratto alla spinetta (1577)

La vita di Lavinia Fontana inizia nel modo più ovvio per una bambina che manifesta un grande talento per il disegno ed è figlia di un pittore di un certo successo a Bologna.
Suo padre è Prospero Fontana, pittore di soggetti storici, e riconosce immediatamente le qualità artistiche della sua unica figlia. Per questo decide di sostenerla per fare in modo che Lavinia possa sviluppare al meglio le sue capacità.

FORMAZIONE DI LAVINIA FONTANA

Inizialmente Prospero Fontana decide di impartire lezioni di disegno e pittura alla figlia, facendole ammirare e copiare le sculture della sua collezione di opere e calchi antichi. In questo modo Lavinia Fontana si esercita nella realizzazione di dipinti ispirati all’arte classica e soprattutto si cimenta nella rappresentazione del nudo femminile.
Un soggetto considerato non adatto ad un’opera realizzata da una donna!

OPERE DI LAVINIA FONTANA

Lavinia Fontana diventa ben presto una celebre ritrattista ed era ricercatissima dalla nobiltà bolognese, che le commissionava sempre più opere.
I suoi dipinti piacevano perchè i ritratti erano realistici e perchè inseriva molti dettagli per descrivere le ricche decorazioni degli abiti, dei tessuti e delle acconciature.
Il suo stile era dunque meticoloso anche se i volti dei personaggi ritratti appaiono rigidi e quasi inavvicinabili, mentre osservano fuori dall’opera e sembrano emergere da stanze per lo più buie.

Nel 1580 Lavinia Fontana riceve l’incarico per realizzare il ritratto di papa Gregorio XIII, permettendole così di entrare in contatto con la curia romana e facendosi notare per le sue abilità artistiche.

Il primo autoritratto di cui si ha conoscenza risale al 1577, realizzato per Saverio Zappi, suo futuro cognato. Lavinia, infatti, sposò nello stesso anno Giovan Paolo Zappi, artista mediocre e che fu allievo di Prospero Fontana, appartenente a una nobile famiglia di Imola.
L’opera sembra ispirarsi all’autoritratto di Sofonisba Anguissola, un’altra famosa artista che ho descritto in un post precedente, che si era rappresentata mentre suonava la spinetta.
Sullo sfondo si scorge chiaramente il suo studio, con il cavalletto, e l’iscrizione in alto a sinistra recita: “dipinse lei stessa l’immagine del suo viso dallo specchio”.

IL SUCCESSO DI LAVINIA FONTANA CONTINUA ANCHE DOPO IL MATRIMONIO

Il matrimonio di Lavinia Fontana non interruppe la sua carriera, anzi fu suo marito Giovan Paolo Zappi a sostenerla con grande passione e, di fatto, fu il suo manager.
Il marito era un artista di scarso talento ma l’aiutò a concludere molte delle sue commissioni, permettendole di dedicarsi anche ai loro figli. Lavinia, infatti, ebbe ben 11 figli in pochi anni.

Un altro papa, Clemente VII, convoca nuovamente Lavinia Fontana a Roma, per dipingere una pala d’altare per la cappella di Santa Sabina.
L’opera, dal titolo “il trionfo di San Giacinto”, fu accolta con grande entusiasmo e permise all’artista di ricevere altri incarichi per altre pale d’altare e per dipinti storici.

Lavinia Fontana diventò la prima artista rinascimentale a ottenere così tanti riconoscimenti e l’apprezzamento di importanti committenti che, per i soggetti religiosi e storici, prediligevano quasi sempre un artista uomo.
Nella sua carriera Lavinia ha dipinto circa un centinaio di dipinti e il compenso per una sua opera era paragonabile a quello di un qualsiasi altro artista, uomo, del suo tempo.

L’ULTIMA OPERA DI LAVINIA FONTANA

Poco prima della morte, avvenuta nel 1614, Lavinia ebbe una sorta di crisi mistica che la portò a ritirarsi in un monastero nel 1613 e anche in quell’occasione il marito la seguì.
prima del suo ritiro però l’artista realizza un’opera che potremmo considerare il suo dipinto più significativo: “Minerva in atto di abbigliarsi (1613).
il dipinto è oggi conservato presso la Galleria Borghese a Roma, in cui la dea è nuda e sorpresa nell’atto d’indossare un abito, mentre il suo sguardo si rivolge verso lo spettatore.

Lavinia Fontana | Minerva in atto di abbigliarsi

Lavinia Fontana, Minerva in atto di abbigliarsi, 1613,

Lavinia Fontana | Ritratto della famiglia Maselli

Lavinia Fontana, Ritratto della famiglia Maselli, c. 1565–1614

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