VITA E OPERE DI SOFONISBA ANGUISSOLA, ARTISTA DEL RINASCIMENTO
Sofonisba Anguissola è una delle più importanti esponenti del rinascimento italiano al femminile.
Nata in una famiglia aristocratica fu educata con lezioni di pittura ma anche di musica, letteratura, lingue e filosofia e, grazie a questa sua formazione, potè partecipare alla vita artistica delle principali corti italiane e intrattenere relazioni con i più famosi artisti del suo tempo.
Il suo nome compare nelle “Vite” di Giorgio Vasari e Michelangelo la riteneva una donna di grande talento.
Dopo aver raccontato la vita e le opere della pittrice Catharina van Hemessen, in questo post ti racconto la storia di Sofonisba Anguissola.
Sofonisba Anguissola
Nata a Cremona, nel 1532, da una famiglia aristocratica che le assicurò una formazione adatta al proprio rango, Sofonisba Anguissola manifestò sin da giovanissima un talento particolare per la pittura e fu affidata agli insegnamenti del pittore lombardo Bernardino Campi.
OPERE DI SOFONISBA ANGUISSOLA
Il principale artefice del suo successo, dopo il talento, fu indubbiamente il padre che era decisamente orgoglioso di avere una figlia così abile nella pittura e non si risparmiò per sostenerla. Fu lui infatti a scrivere a Michelangelo e a inviargli i disegni della figlia.
Tra questi disegni c’era anche “Fanciullo morso da un gambero”, realizzato da Sofonisba quando aveva poco più di vent’anni e in cui riuscì a cogliere l’espressione del dolore infantile con una smorfia che lasciò sbalordito Michelangelo.
Sofonisba aveva ventitré anni quando dipinse, nel 1555, quella che sarà la sua opera più famosa, “Tre sorelle che giocano a scacchi” (Le sorelle della pittrice Lucia, Minerva e Europa Anguissola giocano a scacchi). Si tratta di una bellissima scena domestica, insolita per l’epoca, in cui la ragazza più giovane è ritratta in modo molto spontaneo e colta nel momento in cui ride, mentre la ragazza più grande, a sinistra, è in procinto di fare la sua mossa.
Sembra quasi una fotografia!
SOFONISBA ANGUISSOLA ALLA CORTE DI SPAGNA
La fama del talento di Sofonisba Anguissola oltrepasso i confini d’Italia e nel 1559 il re Filippo II di Spagna la invitò a diventare la dama di compagnia e l’insegnante d’arte della regina Isabella di Valois, che all’epoca aveva solo 14 anni.
Sofonisba e Isabella diventarono amiche e quando la regina morì, pochi anni dopo, la pittrice lasciò la corte addolorata.
Aveva condiviso molti momenti intimi con la regina e aveva ritratto tutti i membri della famiglia reale.
Gli accordi che avevano portato Sofonisba Anguissola in Spagna prevedevano che, una volta terminato il suo ruolo di dama di compagnia e di insegnante d’arte, avrebbe avuto diritto a un matrimonio con un uomo di rango adeguato.
Fu così che Sofonisba sposò il nobile siciliano Fabricio di Moncada e si trasferì a Palermo.
SOFONISBA ANGUISSOLA A GENOVA
Quando sembrava che la vita di Sofonisba dovesse proseguire stabilmente in Sicilia, il destino decise diversamente per la pittrice.
Fabricio di Moncada, imbarcato su una nave, morì sulle coste di Capri a causa di un’attacco pirata e Sofonisba, rimasta vedova, decise di trasferirsi in Liguria. Durante il viaggio s’innamorò del nobile genovese Orazio Lomellino che divenne il secondo marito.
Sofonisba si trasferì a Genova e mantenne i contatti con gli artisti e gli intellettuali più importanti dell’epoca.
Peter Paul Rubens, durante il suo viaggio in Italia, le fece visita e anche Antoon van Dyck, che aveva preso il suo posto presso la corte spagnola come ritrattista ufficiale la incontrò e dichiarò di ammirare le sue opere.
SOFONISBA ANGUISSOLA E L’ARTE
Sofonisba è stata una grande artista ma anche un ottima insegnante e per tutta la sua vita si è dedicata con passione alla trasmissione delle tecniche pittoriche e dei suoi segreti anche agli altri.
Non è stata, infatti, solo l’insegnante della regina di Spagna ma ha avuto, negli anni, alunni di entrambi i sessi.
Sofonisba Anguissola morì il 16 novembre 1625 mentre si trovava presso la corte palermitana del viceré di Sicilia Emanuele Filiberto di Savoia. Fu sepolta nella chiesa di San Giorgio dei Genovesi a Palermo, dove ancora oggi si trova la sua tomba.
PER SAPERNE DI PIÙ SULLE DONNE ARTISTE
- Le disobbedienti. Storie di sei donne che hanno cambiato l’arte – Mondadori
- Le donne nell’arte – 24 Cultura
- La puntata di “Quante Storie” su Rai 3 (2018/2019) dedicata a Donne e Arte: il coraggio di ribellarsi alle regole del gioco.